Moriremo di puzze e discariche?
di Gianni Rossi, giornalista economico-politico
I cittadini di Roma Nord Ovest convivono da oltre mezzo secolo con le emissioni velenose e puzzolenti della ex-Purfina, un tempo accanto all’ospedale San Camillo, e della enorme discarica e centro di smaltimento di Malagrotta.
Entrambe insistono su una falda acquifera argillosa, che un tempo era il delta del Tevere. Quindi, presumo, che molti dei veleni che vengo esondati nel sottosuolo finiscano al mare.
Negli anni Settanta, da segretario della Sezione PCI Aurelio, avevamo fondato un distaccamento a Massimina e un Comitato di quartiere insieme all’Unione Borgate, per risanare l’abusivismo, dotare la zona dei servizi civili e per affrontare lo smaltimento di Malagrotta e della raffineria. Siamo nel 2020 e quest’ultimo punto ancora non è stato risolto da nessuna giunta locale o governo regionale.
I verdi ecologisti nostrani sono sempre stati una spina nel fianco, bloccando di fatto qualsiasi soluzione.
Eppure nel resto d’Europa, dove stravincono e sono anche nei governi locali e nazionali, i verdi hanno scelto gli inceneritori di nuova generazione, che non emettono fumi, ma.vapore acqueo e che producono anche elettricità.
E.noi andiamo ancora avanti con le discariche, arricchendo filibustieri e inquinando per secoli.
La foto del titolo è dal sito Centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it