Pranzo al ristorante ‘in zona gialla’ a Monteverde, un giorno di (stra)ordinaria normalità
Siamo in zona gialla, ma il rischio di un nuovo lock down pende sulle nostre teste. Lo sappiamo tutti e lo sa anche Antonello, ristoratore, proprietario di un noto e molto frequentato ristorante di Monteverde vecchio. Così la sua opinione su quello che sta succedendo è divisa; ‘come cittadino sono preoccupato per i contagi che non si fermano e credo che tutti dobbiamo rispettare le regole per frenare questa pandemìa, ma come ristoratore sono arrabbiato, questo decreto è sbagliato in molte parti’ .
Si appassiona, tanto da ricorrere al dialetto, che per lui non è un vezzo ma il modo di esprimere un legame antico con il territorio, un legame che gli fa ricordare avvenimenti che ormai sono storia, come quando l’allora in costruzione via Olimpica doveva passare per Viale dei quattro venti, ‘poi hanno deciso de spacca’ Villa Pamphilii’.
‘A me me sta pure bene de sta più tempo a a casa, co ‘a famija, ma a noi ristoratori c’ ha colpito duro’. La perdita a causa dei nuovi orari, calcola, sarà almeno del 40%. L’elenco delle cose che non vanno si allunga fino alla cassa integrazione e ai ‘ristori’ previsti dal Dpcm. Lui non ha licenziato nessuno, ha tenuto tutti i dipendenti compreso il ‘pizzettaro’ che però con questi nuovi orari non ha niente da fare e ‘non lo posso mettere in cassa integrazione perchè le nuove regole non consentono la cassa integrazione individuale, così pago uno stipendio a uno pe’ non fa gnente, che nun je piace neanche a lui che vorrebbe lavorà come faceva prima’. Anche sui ristori ha molto da dire, in questo perfettamente d’accordo con le critiche espresse più volte dalla categoria. ‘Coi ristori nun ce pago neanche la monnezza, semo stati chiusi ma le bollette mica se so fermate’, gli incassi dopo la riapertura ancora non bastano a far fronte alle scadenze.
E’ già certo che il cenone di Natale non sarà più quello del recentissimo passato, per non dire di un capodanno che si annuncia in divano a guardare la tv. Ammesso che ci siano piazze con cui collegarsi. Scatti o no un nuovo lock down, è meglio intanto attrezzarsi con una buona spesa e magari anche con una scorta di buoni libri e film.