NOTIZIE D’AMORE – Voci sul sesso e sull’amore dal quartiere abitato da Pasolini
di Vincenzo Valentino docente I.I.S Federico Caffè
Il documentario Notizie d’amore, realizzato dal laboratorio cinema del corso serale dell’IIS Federico Caffè coordinato dal sottoscritto, può essere annoverato come esempio di didattica ribaltata perché, in questo caso, gli studenti dimostrano di aver appreso la lezione facendo delle domande e non dando risposte, come solitamente si usa a scuola.
Seguendo lo schema della lezione frontale gli studenti sono continuamente chiamati a dimostrare per iscritto o verbalmente di aver compreso la spiegazione e replicarla all’insegnante più o meno negli stessi termini in cui l’hanno recepita. L’apprendimento si misura, quindi con la somministrazione di un questionario e con l’interrogazione orale.
Sono pochi gli esempi di didattica circolare in cui gli studenti sono invitati a porre delle domande. Uno degli esempi di didattica produttiva è quello della ricerca sul campo utilizzando strumenti tipici della comunicazione audiovisiva.
Riporto qui un’esperienza fatta lo scorso anno al corso serale del Federico Caffè, nella quale i ruoli si sono rovesciati trasformando i discenti da soggetti interrogati in soggetti interroganti.
Il punto di partenza del lavoro di gruppo è stato il documentario Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini realizzato nel 1963, un’inchiesta sul territorio nazionale, da nord a sud, allo scopo di sondare la mentalità e le abitudini sessuali degli italiani.
La visione di questo “vecchio” film in bianco e nero ha suscitato negli studenti adulti una serie di domande rivolte a inquadrare la situazione di oggi, per capire come è cambiata la visione del sesso e dell’amore nella società della comunicazione rapida e immediata.
Il taglio geografico-territoriale del film di Pasolini si è trasformato nel nostro progetto in generazionale, nel senso che le domande sono state rivolte a persone di età diverse, dai bambini agli anziani, e tutte raccolte nel quartiere Monteverde, luogo dove Pasolini stesso ha vissuto nella seconda metà degli anni Cinquanta del secolo scorso.
Muniti di video camera e di microfono, gli studenti hanno formulato delle domande apprendendo dalle persone intervistate che i bambini sanno benissimo come sono nati, mentre ancora c’è qualche adulto che ipotizza ironicamente una nascita sotto i cavoli; nel confronto con gli adolescenti abbiamo scoperto che questi di oggi riconoscono i diritti delle minoranze e la coesistenza di una sessualità fluida accanto a quella etero e omo, sottolineando così il mutamento di mentalità dai tempi di Pasolini nei quali molto schematicamente si distingueva in rapporto alla sessualità tra normalità e deviazione.
“Tutto è cambiato” sostiene Silvio Parrello, detto er Pecetto, ragazzo di vita che ha conosciuto e ha giocato a pallone con Pasolini negli sterrati del quartiere romano allora in costruzione, ricorda che allora, negli anni Cinquanta, prima di rivedere una persona di cui si era innamorati, potevano passare settimane e mesi, mentre oggi le coppie si messaggiano settanta volte al giorno, e poi quando si vedono “ma che se devono di’? “
Oggi tutto è cambiato, tutto è diverso da quell’Italia perbenista e pre-sessantottina, ma sono rimasti ancora tanti tabù, come la resistenza a riconoscere anche alle donne il diritto al piacere e alla sessualità; in questo c’è ancora differenza di visione tra i generi, come ricorda Barbara Piccininni, “l’espressione mio figlio va a donne è vista come un segno di virilità e di distinzione, se si tratta di un figlio maschio, mentre la stessa cosa non lo si direbbe mai per una ragazza, perché in tal caso apparirebbe come una “poco di buono”.
A smentire i luoghi comuni di chi crede che gli adolescenti stiano tutto il giorno incollati ai social, ci hanno pensato le ragazze e i ragazzi intervistati, i quali hanno rimarcato la necessità di incontrarsi dal vero e di mostrarsi agli altri per quel che si è, soprattutto nelle relazioni affettive.
Oggi le comunità gay e lgbt affermano con orgoglio l’identità di genere e sfilano per le strade delle grandi città, mentre ai tempi di Pasolini questo era impensabile, ma non per ciò sono state superate le barriere, anzi, c’è ancora molto da fare sul terreno dei diritti, come spiega Alessia Crocini, presidente delle famiglie Arcobaleno: “qualcosa è cambiato, ma la legge è ancora inadeguata rispetto alle situazioni reali. La prima legge sul riconoscimento delle coppie dello stesso sesso è del 2016; ipotizzare che prima di quella data non vi fossero unioni omosessuali è pura follia”.
Dalle domande poste a persone di generazioni diverse sono emerse visioni del sesso e dell’amore più articolate e complesse rispetto a quelle esposte dagli intervistati di Pasolini.
Le risposte sono state interessanti e sorprendenti, dalle quali i punti di vista dell’amore sono risultati ad ampio spettro, ma queste opinioni aperte e inclusive convivono accanto ad atteggiamenti pregiudiziali, seppur a volte mascherati da buon senso, in contraddizione con il riconoscimento e il rispetto di altre forme di affettività.
La versione integrale del documentario è disponibile sul canale You Tube dell’Istituto Federico Caffè al link: https://youtu.be/I6dFAq5hk6o
Le immagini dell’articolo sono tratte dal documentario Notizie d’amore, la pubblicazione è stata regolarmente autorizzata.