Truffe e raggiri non solo agli anziani, i carabinieri spiegano come difendersi.
Raffaella Leone
“Non c’è niente di cui vergognarsi, all’opera ci sono veri e propri professionisti del crimine e non è vero che colpiscono solo gli anziani”: senza giri di parole, va dritto al punto Piero Ciarli, comandante della stazione dei carabinieri di Monteverde Nuovo, nell’ incontro ‘Truffe e raggiri’ organizzato dal Comitato Monverde Nuovo con lo Spi Cgil XII e ospitato nell’aula consiliare di via Fabiola, anzi proprio nei banchi di solito occupati dai consiglieri dove questa volta si sono seduti i non pochi coraggiosi che hanno sfidato il freddo.
E’ un fenomeno criminale in piena espansione, anzi si può dire che oggi c’è una vera e propria recrudescenza: in tutta Roma ogni giorno i carabinieri raccolgono dalle 10 alle 20 segnalazioni . Per legge, vanno presentate in caserma, e non richiedono una successiva assistenza legale. Sono inevitabilmente querele contro ignoti, perchè i professionisti della truffa sono appunto professionisti: quando si accorgono che la vittima sospetta l’imbroglio attaccano il ricevitore o disattivano il numero da cui stavano chiamando, spiega il capitano Alfonso Cafarella.
La buona notizia –è che è stata individuata la centrale che sta dietro all’attività criminale: è a Napoli, un’ora di treno per chi può usare i collegamenti rapidi. La cattiva notizia è che i truffatori hanno una fantasia quasi inesauribile nell’escogitare pretesti credibili. Persino l’innocente post sui social network di una pizza con gli amici o di una gita fuori porta o altro può fornire indicazioni utili ai malintenzionati. E sotto questo aspetto sono proprio i giovani- e non necessariamente i più festaioli- ad essere potenziali bersagli.
Naturalmente, ci sono i ‘classici’: in auto, la truffa dello specchietto va per la maggiore, seguita da ‘mi ha strisciato la macchina’. Guai a cedere alle offerte di riparare il (falso) danno in contanti: basta proporre di chiamare i vigili, o comunque le forze dell’ordine e il (falso) danneggiato si dilegua. Ma è soprattutto al telefono , e spesso anche al citofono, che si scatena la fantasia dei truffatori e da questo punto di vista sì, gli anziani sono i più fragili, perchè il più delle volte i delinquenti chiedono soldi per soccorrere figli o nipoti (falsamente) nei pasticci. Si spacciano per avvocati, amici o conoscenti incaricati di contattare il parente, qualche volta persino per poliziotti. ‘Mi ha telefonato un uomo che mi avvertiva che mio figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale ed era ricoverato al San Camillo. Peccato che mio figlio vive lontano da Roma’, racconta con una punta di divertimento , ora che è tutto passato, una mamma che ricorderà sempre il brutto momento che il truffatore le ha fatto vivere. Un classico è anche il ‘grande affare ‘proposto da gestori di utility- acqua, luce,gas, che promettono risparmi irreali, in questo caso giocando sull’impossibilità di noi comuni mortali di tenerci aggiornati sull’andamento delle Borse e dei mercati. In ogni caso avvertite i carabinieri, insiste il comandante Ciarli.
Al sindacato capita di registrare anche casi di anziani truffati che si chiudono a riccio, non parlano neanche con gli assistenti sociali, spiega la rappresentante dello Spi Cgil, che vorrebbe più consapevolezza e più informazione, a cominciare dalle scuole e magari dal potenziamento della campagna pubblicitaria. Internet ci ha messo a disposizione molti strumenti nuovi- tira le somme il presidente del municipio Tomassetti- serve per così dire un corso di formazione e il municipio potrebbe fare la sua parte per esempio prevedendo l’ausilio tramite il segretariato sociale di un operatore specializzato. C’è da sperare- e da insistere- affinchè questa idea si concretizzi e abbia un seguito, perchè se i millenians sanno difendersi da soli, per molti anziani di Monteverde sarebbe invece un prezioso aiuto.