Bilancio capitolino e risorse per il Municipio Roma XII: il Pd ne discute ( e non si auto-celebra)
Raffaella Leone
La giunta municipale a guida Pd discute del bilancio della giunta comunale a guida Pd in un’assemblea pubblica a netto predominio di iscritti/simpatizzanti Pd: una circostanza da cui tenersi lontano, si direbbe, visto che la tentazione di autocelebrarsi sui media ha contagiato molti esponenti Pd, anche di via Fabiola. Invece no, non è stata autocelebrativa l’assemblea pubblica organizzata dal circolo di via Vipera 5 con l’ambizioso titolo: Il bilancio 2023, Le risorse per il Municipio XII, La Spesa strategica per Roma Capitale. E’ stata l’occasione per conoscere meglio quello che si sta facendo e si farà. Con qualche delusione soprattutto per i tempi della realizzazione: slitterà a settembre- non per responsabilità del Municipio, la ripartenza del tram 8 mentre la riapertura del mercato di Capasso è più vicina, è prevista entro l’estate .
16-17 milioni di euro è la somma a disposizione del municipio per investire in opere già burocraticamente definite, e si sa quanto la burocrazia possa bloccare progetti in sè validi o addirittura indispensabili come il nuovo mercato di Piazza San Giovanni di Dio ( sarà messo a bando verso la fine di quest’anno) , l’adeguamento antisismico degli istituti scolastici, la cura di strade, marciapiedi e del verde, il recupero degli immobili in via di degrado a Villa Pamphilj, quasi tutte opere già avviate. Ma è sui servizi sociali che Tomassetti mette l’accento, forte di quanto è già stato fatto e che sarà, come si dice ora, implementato: dai centri anziani alla sistemazione di spazi e giardini pubblici, al primo e innovativo progetto di care giver, messo a punto con le associazioni di volontariato e già attivo con buoni risultati.
Un accenno di autocritica arriva da Giulia Tempesta, appassionata e preparatissima presidente della commissione bilancio capitolina: meno passerelle e più spiegazioni ai cittadini, la città in vista del Giubileo si riempirà di cantieri ma chi vive a Roma deve sapere che i beneficiari dei lavori sono prima di tutto e a lungo termine i romani stessi. E ipotizza assemblee pubbliche di spiegazioni nei municipi interessati dai cantieri, per esempio Via della Pisana o la stessa stazione di Trastevere, per citarne solo due nel nostro territorio. Probabilmente, sapendone di più, sopporteremmo i disagi senza troppe lamentele.