Piazza Scotti, un funerale particolare per l’edicola simbolo del quartiere
Raffaella Leone
Come succede ai funerali dei protagonisti, non importa se della cronaca o della storia, un applauso della piccola folla che assisteva all’operazione è scattato quando la cabina dell’edicola di Piazza Scotti è stata depositata con delicatezza sul pianale del camion che poi l’ha portata via. Più di un saluto, un omaggio affettuoso ad un oggetto inanimato ma pieno di vita, pieno di quella quotidianità fatta di chiacchiere, di accese discussioni politiche, di gioia per un libro o un fumetto trovato curiosando tra le mille pubblicazioni esposte, qualche volta anche di uno sfogo personale che chissà perchè viene più facile se chi ti ascolta non vive in famiglia.
‘O provvedete a rimuoverla o la rimuoviamo noi a vostre spese’ è il poco amichevole avvertimento-ma quando mai la burocrazia è amichevole?- che Claudia Tocci si è sentita rivolgere all’inizio di luglio dall’ufficio tecnico di via di Donna Olimpia. L’edicola era chiusa da due mesi, non poteva più vendere -nè ovviamente incassare- niente. Un vecchio contenzioso irrisolto per occupazione di suolo pubblico (l’edicola sporgeva di un metro rispetto allo spazio assegnato, i Tocci in tutti questi anni hanno pagato le relative multe) è arrivato a maturazione e non ha lasciato alternative.
Hanno provveduto loro, i Tocci, e per una strana sorte la ditta che ha portato via l’edicola é la stessa che l’aveva installata, nel 1957. Da tanto stavano lì, prima Alfredo- gran chiacchierone, empatico e comunicativo- poi la sorella Laura- riservata e gentile anche quando era minata dalla malattia-, infine la figlia di Alfredo, Claudia. presente ogni giorno fino alla chiusura. Una chiusura che rischiava di trascinarsi per le lunghe, se non ci fosse stata la collaborazione-questo bisogna riconoscerlo- degli uffici di Donna Olimpia che hanno accompagnato la famiglia nel girone infernale di documenti che viaggiavano sù e giù a caccia di un timbro, di una firma, o di qualche altra astrusa diavoleria indispensabile amministrativamente.
Poco più di un’ora di lavoro per rimuovere l’edicola e pulire tutto. Ora c’è la solita rete da pollaio a delimitare l’area, del resto il marciapiede va rifatto, è già tra i lavori programmati dal municipio di sostituire l’asfalto crepato e pieno di buche con piastrelle di basolato. La nuova edicola, da quel poco che si sa, sorgerà al centro della piazza. Ma il bando non c’è ancora, negli uffici competenti del municipio i telefoni squillano a vuoto. E Claudia continua a cercare un lavoro.
Incredibile storia di assurda burocrazia. Ogni edicola che scompare, è un pezzo di informazione ma anche di democrazia che si perde.