Colazione a La Tela per parlare di pace
di Luisa Stendardi
L’associazione La Tela di Monteverde , presente sul territorio da circa tre anni, ha offerto domenica scorsa una colazione in nome della pace o meglio del ripudio di tutte le guerre, così come recita la Costituzione italiana.
Ospite Fabrizio Battistelli , professore emerito di Sociologia alla Sapienza, e presidente dell’Associazione Archivio Disarmo. La colazione voleva essere un momento conviviale d’incontro , ma anche di riflessione sulle tematiche dei conflitti globali e locali che ci circondano e che condizionano le nostre vite , i nostri pensieri, il nostro futuro. Il prof. Battistelli ha introdotto la conversazione sulla “cosidetta guerra a pezzi, come l’ha chiamata papa Francesco. Sono singoli pezzi che investono sostanzialmente tutte le aree del mondo , con particolare preferenza al vecchio continente, al Mediterraneo nel quale noi siamo inseriti, che rischiano soprattutto di ricomporsi come pezzi. Se si mettono insieme questi pezzi rischiamo un conflitto generalizzato che in questo caso, in questo temibile caso, non può non essere nucleare”.
Come tentare di opporsi efficacemente a questa prospettiva? L’associazione Archivio disarmo è uno dei possibili veicoli per far maturare nell’opinione pubblica diffusa la convinzione che se la pace è “ una tematica immensa , dai confini molto labili, continuamente sfuggenti , il disarmo invece è un obiettivo più circoscritto e ,in quanto tale, più raggiungibile. Il grande intellettuale del 900’, Norberto Bobbio, che ha ispirato con il suo pensiero l’attività dell’associazione, è anche l’autore di un’efficace metafora” Se c’è in casa un gatto che graffia, non stiamo qui ad elucubrare sulla natura del gatto, intanto gli tagliamo le unghie”, questa è la metafora del disarmo: mettere un limite alla produzione , esportazione e commercio internazionale degli armamenti”.
Tra un caffè caldo e un dolce fatto in casa, è proseguita la conversazione: molte sono state le domande sui temi scottanti delle guerre e delle armi, in particolare sulla produzione italiana di Leonardo che è tra i maggiori produttori mondiali di armi. Come si fa a conciliare la ricerca della pace con il business della produzione ,esportazione e vendita delle armi da guerra ? Una delle vie possibili e pragmatiche nell’immediato è imporre dei limiti , a cominciare dal rispetto della legge 185/90 , che regola l’import-export di armamenti , una legge sacrosanta, frutto delle forti mobilitazioni degli anni 80’ del secolo scorso che denunciavano la vendita di armi a paesi in guerra. Oggi , la composizione politica di destra del governo italiano , i mutamenti della sensibilità sociale sull’argomento e la presenza di conflitti interni e vicini all’Europa, mettono in serio pericolo la sopravvivenza di questa legge nel nostro ordinamento . Allo stato attuale,infatti, è in discussione al Parlamento una proposta di riforma ,molto pericolosa che potrebbe snaturarne il contenuto di sostanziale freno alla commercializzazione degli armamenti .
A conclusione della mattinata ,Cristina Mattiello, del Comitato antirazzista di Monteverde ha annunciato un prossimo evento che si terrà il 9 Febbraio presso la sala Buttinelli della parrocchia della Trasfigurazione . Si parlerà del conflitto in atto a Gaza , nei territori palestinesi e in Israele. Interverranno . come relatori, Riccardo Noury,Portavoce di Amnesty International, un rappresentante del Laboratorio ebraico antirazzista, Ali Rashid,politico palestinese. Carla Segantini ha invitato i presenti a partecipare ad un altro prossimo evento di carattere nazionale e locale che si terrà il 24 febbraio , una “Giornata di mobilitazione nelle città italiane per il Cessate il Fuoco in Palestina e in Ucraina “, promosso dalla Rete pace e Disarmo- Europe for peace. A seguire sono stati letti dagli attivisti della Tela diversi brani tratti dal carteggio tra Einstein e Freud e da un discorso di Gino Strada, il fondatore di Emergency.