Il mercato di piazza San Giovanni di Dio rinascerà del tutto nuovo. Ma occorre tempo. E pazienza
Raffaella Leone
Non sarà solo il rifacimento del mercato di piazza San Giovanni di Dio, sarà la rigenerazione di un’intera area urbana. Un’opera mastodontica da 17 milioni di euro, che richiede tempo e pazienza, ma che entro la fine del 2025 o al più tardi nel 2026 ‘vedrà gli operai al lavoro’, calcola ragionevolmente l’assessore capitolino all’urbanistica Maurizio Veloccia.Il cantiere resterà attivo per circa due anni, e nel frattempo sarà allestito un mercato provvisorio, quasi sicuramente a piazza La Salette e nelle vie limitrofe, anch’esse destinate poi alla riqualificazione. Ci sarà meno spazio, lo si sa già, ma trovare alternative è difficilissimo, tanto più che la legge vieta i mercati rionali lungo le strade a grande scorrimento. Ai costi del traferimento provvederà il municipio, con 1 milione 500mila euro già compresi nei 17 milioni complessivi. I banchi traferiti saranno comunque più piccoli rispetto ai circa 90 ora presenti, a lavori completati il mercato conterrà 120 banchi e potrà contare su un parcheggio interrrato di circa 60 posti. Chi vorrà sospendere la licenza durante i lavori potrà farlo, il municipio sta studiando una soluzione transitoria . .Allontanare troppo il mercato dalla piazza significherebbe snaturarlo, farlo morire, concordano il presidente Tomassetti e la vice Alessia Salmoni. Una volta che il progetto definitivo dell’architetto Giorgio Scarchilli – approvato dopo una gara internazionale- diventerà esecutivo -calcoli millimetrici e dettagli vari da aggiungere, il complesso iter potrà partire senza bisogno di tornare in Conferenza dei servizi. Merito dell’attuale giunta che su questo programma di rigenerazione urbana ci ha messo l’anima e soprattutto un gran lavoro, supportata dalla giunta capitolina fin dall’indispensabile aggiustamento di bilancio che ha portato a 17 i milioni stanziati rispetto ai 5 inizialmente previsti.
Ha lavorato bene, riconoscono gli stessi operatori del mercato presenti all’incontro promosso da Monteverde Attiva e dal Comitato di quartiere Monteverde San Damaso nel teatro della omonima parrocchia, con il dichiarato intento di informare ma anche di rendere partecipi i cittadini delle varie fasi di realizzazione di un progetto complesso e ambizioso. Alla Conferenza dei servizi oggi chiusa gli amministratori di Via Fabiola si sono presentati con tutte le carte in regola: indagini geognostiche effettuate, autorizzazioni certificate dalla pletora di enti pubblici coinvolti- dalla Asl alla Sovrindenza, al dipartimento mobilità, per citarne alcuni- area delimitata per l’Ama e un progetto definivo che,- al massimo entro due mesi-diventerà esecutivo.
Quello di San Giovanni di Dio è per estensione il terzo mercato della città, nota l’assessore Veloccia ricordando i sabati dedicati alla spesa con la famiglia, abitudine condivisa con il consigliere comunale Lorenzo Marinone, monteverdino doc nato quando già era in campo il primo progetto di ristrutturazione. Per il presidente Tomassetti il mercato è sì un luogo commerciale, ma è prima di tutto un luogo di comunità: ci si incontra, si parla, si intrecciano relazioni. E ,aggiunge Tomassetti, già ora è all’incrocio di vie importanti, sarebbe bene che guardasse anche al centro della città. Cittadini e operatori hanno urgenza di vedere riqualificato il mercato di San Giovanni di Dio, che è un mercato rimasto sempre vivo, non è un mercato di quartiere,ma un mercato cittadino spiega la vicepresidente della Giunta Alessia Salmoni che ha ‘governato’ i molti passaggi tecnico-burocratici precedenti alla chiusura della Conferenza dei servizi.
Il mercato è la piazza del paese. E una piazza ci sarà, nel nuovo mercato di San Giovanni di Dio, spiega l’architetto Giorgio Scarchilli, insieme a piazzuole di sosta dove chi fa la spesa potrà anche consumare quello che ha comperato. La piazza potrà anche ospitare eventi a caratere culturale o altro.Pannelli fotovoltaici, copertura in legno, banconi in materiali ecocompatibili, cassonetti ecologici sono solo alcune delle novità previste dal progetto definitivo. Se tutto sarà realizzato come previsto, il paragone con i mercati delle grandi città europee non sarà ambizioso ma reale.