Atti vandalici al liceo Manara: ‘individuare le responsabilità’

Raffaella Leone

Un governo non è un intero popolo, la nostra Costituzione è frutto della resistenza che centinaia di italiani coraggiosi hanno opposto al regime fascista. Dovrebbe valere anche per gli israeliani e il governo di Tel Aviv, ma questa distinzione oggi si perde nel fuoco delle polemiche innescate dalla feroce reazione del governo israeliano al brutale attacco di Hamas il 7 ottobre del ’23. Stritolate tra opposti estremismi nel clima di prevalente antisemitismo finiscono anche quelle minoranze che in Israele e fuori non smettono di credere e di impegnarsi per una convivenza tra due popoli e due Stati. Recentemente diversi quotidiani hanno riportato e titolato con evidenza la notizia di un blitz notturno scattato il 21 febbraio nel liceo classico Manara a via Bricci, dove i cancelli esterni sono stati otturati con la schiuma e sui muri in cortile sono comparsi striscioni e stelle di David. Netta la reazione della sezione italiana di un’associazione che accoglie ebrei e non ebrei e che critica apertamente l’operato del governo di Netaniahu. L’associazione culturale “Pace in Medio Oriente”, che promuove iniziative a favore di una soluzione per “due popoli e due stati “, contro l’antisemitismo, la xenofobia e ogni forma di razzismo, condanna fermamente gli atti vandalici compiuti al liceo Manara di Roma e rivendicati da una sedicente brigata Dario Vitali, fascista della prima ora con simbologia che richiama la X Mas accostando impropriamente ad essa simboli ebraici.. Auspica pertanto che le indagini in corso facciano luce sulla incresciosa vicenda, individuandone le specifiche responsabilità.

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