GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Istituita dall’Onu nel 1999 in memoria e omaggio alle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Domenicana uccise dal regime di Trujillo nel 1960
A Roma in corteo da tante città d’Italia : una marea color fucsia riempie le strade fino a Piazza S.Giovanni
Il 25 novembre si celebra nel mondo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il corteo nazionale organizzato a Roma dal Movimento femminista “Non una di meno” apre una serie di eventi e di discussioni sul tema della violenza e pone interrogativi alla società e alla politica
Un forte vento di scirocco soffia su Piazza della Repubblica, punto di raccolta per il corteo che di lì a poco , verso le 15,00 del pomeriggio, sfilerà per le vie del centro di Roma. La piazza è piena di tanti giovani e giovanissimi, ma anche di donne e uomini maturi, di tante famiglie con bambini anche piccolissimi. E’ una bella piazza , si avverte da subito un clima sereno e combattivo. Su tutto predomina il colore simbolo del movimento femminista globale: il colore fucsia , dipinto sui volti delle ragazze, spalmato sugli striscioni, un colore che avvolge il grande camion che in testa al corteo organizza il ritmo delle musiche e lancia gli slogan da gridare alla folla. Molte donne e ragazze sparse nel corteo, hanno dipinto sul proprio viso una lacrima in ricordo del brutale assassinio del ” La Mimo” cilena Daniela Carrasco , barbaramente torturata e uccisa dalla polizia durante le recenti rivolte di piazza in Cile. La scelta di ricordarla nel silenzio di queste lacrime dipinte sui volti è emblematica della necessità di esprimersi anche attraverso la gioia di un corteo colorato e allegro , che vuole coinvolgere la città con l’energia di un movimento che cresce a livello mondiale. Giunti a piazza dell’Esquilino, alle spalle della basilica di S. Maria Maggiore , a pochi passi dal Viminale, la musica e le danze si fermano e dal palco del camion fucsia un’attivista del movimento lancia un appello ” Ora ci fermiamo e ci sediamo tutti per qualche minuto per ricordare chi oggi non può essere tra noi. Poi ci alzeremo e grideremo il nostro urlo” La folla ascolta , a poco a poco le bocche si chiudono e si avverte solo il rumore delle persone che simultaneamente si siedono per terra
Segue il silenzio ed è emozionante assistere a questo momento di raccoglimento collettivo . Dopo un paio di minuti, ecco l’urlo potente che sale dalla folla ” Si alza il grido , altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”
Il corteo riprende e la luce del tramonto rende i colori più sfumati, si torna a cantare e a ballare sui ritmi sud americani. E’ la musica preferita considerato il fatto che il movimento 8M “Mulheres retorna” è nato ed è cresciuto nei paesi sudamericani: Argentina, Brasile e Cile negli ultimi quattro anni e da lì si è imposto all’attenzione mondiale .
Giunti quasi a piazza Vittorio, parte dal camion fucsia una denuncia della narrazione spesso distorta che la stampa italiana ha fatto descrivendo i tanti episodi di femminicidio: “il giornalismo italiano , a volte, ha quasi giustificato ed empatizzato con gli assassini “. Si è parlato di amore , di rabbia inconsulta, di annebiamenti da rifiuto. “Questa narrazione va rifiutata” gridano le attiviste dal camion “Purtroppo la violenza sulle donne è un elemento strutturale della società, anche nelle società evolute e democratiche”.
A Piazza S. Giovanni, appena in tempo per la pioggia annunciata che di lì a poco bagnerà la città, si conclude il corteo . Nei prossimi giorni tanti appuntamenti nelle varie città di’Italia e del mondo continueranno la discussione sulla violenza come strumento di dominio sul corpo delle donne.