‘Abbattimenti senza alcun riscontro scientifico, stop alla strage dei grandi alberi’
di Maria Elena Carosella, attivista-ponte tra comitati e associazioni locali e nazionali affiancando il Comitato Tam.
Oggi 26 agosto 2024 alle 8.30 di mattina un gruppo di cittadini singoli e facenti parte di comitati, ha deciso di recarsi presso viale Golorioso dove ieri sera gli abitanti hanno individuato cartelli di abbattimenti riferiti al 26 agosto.
Il protocollo attaccato alle alberature, tutte circondate di nastri, dava una informativa generica di abbattimento e molti cittadini si sono mossi per proteggere i grandi platani che da poco tempo erano stati potati sotto i loro occhi. Abbiamo chiamato il prof. Zanzi, esperto di fama internazionale per avere un consiglio su cosa fare per salvare quei meravigliosi platani e ci ha suggerito di dialogare con l’ufficio del Comune preposto alla tutela delle alberature romane. Abbiamo dunque chiamato il Comune e fortunatamente ci ha risposto, sollevandoci dalla paura di perdere tutti i platani verdi e rigogliosi del viale. Ci hanno detto che il progetto è quello di togliere 2 alberi secchi: un platano ed un giovane frassino, inoltre un albero avrebbe una carie importante ma a vederlo è verde pieno di foglie. Abbiamo constatato che il platano che sembra avere molte foglie secche, la mancanza di pioggia sta portando molto malessere a tanti alberi, ha sulle sue fronde un grande nido.
i cittadini in strada non hanno incontrato nessun operatore oggi ma temono che l’intervento venga attuato domani .
Nel frattempo il timore che vengano tagliati i grandi alberi di Roma si amplifica ogni giorno grazie alle idee dichiarate da molti esponenti del comune di Roma che un albero a 60 anni è a fine vita. Questa idea propria del comune di Roma non ha alcun riscontro scientifico ma sta permettendo di agire sul nostro patrimonio arboreo con leggerezza e velocità. I funzionari ed i politici romani sono d’accordo su un principio che porta le azioni dell’amministrazione verso spese inutili e purtroppo dannose alla cittadinanza. Non si preoccupano di curare i grandi alberi presenti a Roma, che sono il più importante patrimonio della città, credono possibile piantare piccoli alberi in un clima torrido ed innaffiarli una volta o due al mese. Non si riflette con parametri attuali sulle situazioni climatiche ed ambientali che richiedono soluzioni urgenti e nuove, si seguono logiche legate a condizioni climatiche differenti, a periodi storici in cui l’estate era breve e potevamo camminare sotto il sole. La popolazione sta soffrendo un caldo torrido, ha bisogno delle alberature grandi che portano ombra, ossigeno, frescura, invece i soldi pubblici sono investiti per tagliare i grandi alberi con mille scuse o potarli (rovinandoli) in stagioni inadatte. Anche le piogge a Roma non arrivano per lo stesso motivo, taglio dei grandi alberi. Non si compensa un grande albero con un piccolo albero, questa logica è priva di fondamento scientifico.
In tutto ciò il dialogo con i cittadini che sono informati su questioni scientifiche nodali per la crisi climatica che stiamo vivendo è pari a zero. Anzi non vengono neanche avvisati degli abbattimenti che spesso hanno motivazioni inesatte.
Ora siamo tutti in allarme per la veloce decisione di tagliare 29 pini secolari a via Gregorio VII, a villa Celimontana proseguono abbattimenti di alberi verdi; temiamo i nastri apposti ai bellissimi alberi di via del Casaletto (piazza del Sacro cuore) con la semplice scritta senza significato: lavori di messa in sicurezza delle alberature.
Abbiamo assistito negli ultimi anni a potature e capitozzature che hanno rovinato molti alberi o ad interventi di potatura che, senza preavviso, si sono trasformati in abbattimenti. Oggi dopo anni di queste esperienze è ovvio temere le azioni sul nostro verde. Ancora una volta i cittadini chiedono che, per la loro salute, per la salute dei cittadini i grandi alberi di Roma vengano curati, innaffiati costantemente e non potati o abbattuti in piena estate. La salute è data da ossigeno, ombra e foglie che filtrano le polveri sottili.
Mentre scrivo mi è arrivata notizia di almeno altri 5 alberi tagliati al centro di Roma (isola tiberina platani e pioppi, lungotevere grandi platani verdi, un grande pino verde a Caracalla). In queste ore presegue la strage dei giganti che ci danno ossigeno.
Le foto che illustrano l’articolo sono tratte dalle pagine Facebook di Maria Elena Carosella e GRUPPO ISCRITTI TAM