Raffaella Leone
Ci ha lasciato Vincenzo Valentino, docente del Federico Caffè, scrittore, generoso collaboratore di questo sito. Non era raro imbattersi su Facebook nelle sue singolari poesie in forma di prosa, argute e spesso ironiche riflessioni sulla nostra società, sulla politica, sulla vita quotidiana. Organizzatore del premio letterario Petrarchino e a sua volta vincitore di numerosi premi letterari, Vincenzo è stato molto popolare e molto amato, a Monteverde. Al suo funerale nella Basilica di Santa Maria in Trastevere la grande navata centrale era piena, occupati tutti i banchi fino alle panche aggiunte in fondo alla navata. C’erano molti giovani, alcuni probabilmente suoi studenti ; nell’omelia -sincera e senza retorica- il celebrante ne ha ricordato tra l’altro la generosità e la passione sociale. ‘Vincenzo era una persona per cui le parole hanno un senso,’ ha detto. Un senso su cui raramente riflettiamo ma che Vincenzo illuminava, da benevolo e sorridente fustigatore dei vizi e delle contraddizioni della vita pubblica e privata. Nel catalogo della casa editrice Edizioni Espera ci sono i suoi due testi più recenti, Artemicia e Feles in fabula.
Accanto a Loredana sedevano le componenti di questa famiglia allargata: Leonardo , Angela e Bianca. Molta commozione quando le figlie hanno letto una poesia del padre e i messaggi degli studenti. Il mio ricordo personale si ferma a poche settimane: gli avevo telefonato per chiedergli se voleva commentare con la sua solita arguzia la riapertura delle scuole. Era appena uscito dall’ospedale, mi ha detto: sono molto stanco, non me la sento. Si stava curando, voleva riprendere le forze. Che la terra gli sia lieve.