Vincenzo Valentino, 25 aprile 2022
Dopo settantasette primavere
noi siamo qui ad ascoltare,
a immaginare quei giorni amari,
tra queste piante e questi viali
ordini militari, fucili puntati,
passi dell’oca, rumori di spari,
con il dovere di ricordare
le vite spezzate dal bieco potere,
le vite immolate a un incerto futuro.
Per affidarci una Liberazione,
un antifascismo da tramandare,
per una nuova generazione.
Abbiamo anche noi una scelta da fare
la libertà come principio d’azione,
come valore da preservare.
Oggi noi siamo testimoni oculari
di tanti martiri da onorare,
per trovare parole sincere.
Perciò siamo qui a commemorare
chi ha resistito all’odio e al terrore
per preparare un’Italia migliore.