Raffaella Leone
Il 25 settembre si andrà a votare, in molti- (si spera-) o in pochi- (si teme). In ogni caso il nostro municipio si porta avanti col lavoro: dal 31 agosto il servizio anagrafe di via Fabiola aprirà in via eccezionale per due ore ogni mercoledì pomeriggio per chi deve/vuole rinnovare la tessera elettorale. O farsene rilasciare una nuova senza necessariamente andare a via Petroselli ( anzi, il Comune invita caldamente a verificare per tempo la validità della propria tessera elettorale per evitare affollamenti il giorno del voto). Nel nostro municipio si può chiedere il rilascio tramite appuntamento per mail: anagrafico.mun12@comune.roma.it
A via Petroselli invece devono evidentemente essersi rivolti gli interessati ‘per l’autentica delle sottoscrizioni inerenti la presentazione delle liste e per il rilascio dei certificati di iscrizione nelle liste elettorali per la presentazione delle liste dei candidati alle elezioni politiche 2022’ come si legge sulla pagina facebook del XII ,visto che anche nell’ultimo giorno utile- dei 4 previsti- nella sede del municipio non c’era nessuno in coda agli sportelli del servizio anagrafe.
“Noi, come tutti i municipi, eravamo di supporto agli uffici comunali- spiegano la responsabile del servizio e gli addetti di via Fabiola- è lì che deve essersi concentrata la maggior parte del lavoro, senza considerare poi che molto è avvenuto online”. E’ probabile anche che qualcuno sia andato nel municipio più vicino, più comodo da raggiungere, visto che non c’è un obbligo specifico di ‘territorialità’.
Del resto la compilazione delle liste dei candidati è stata un tale delirio- prevalentemente a sinistra ma anche la destra non ha fatto una gran figura- che si può già considerare una bella prova il fatto che i termini per la presentazione siano stati rispettati. Ora non c’è che da aspettare: le liste con le candidature saranno esposte in municipio ( e poi ovviamente nei seggi elettorali) quando gli uffici comunali le invieranno. Ci vorrà qualche giorno, prevedono a via Fabiola. Meglio non chiedere ‘quanti’.