14, 24, 26. Sono i numeri dell’odissea vissuta dalla scuola materna Artom ( e tre sezioni della Girolami, dovevano essere 4, ne sono bastate tre perchè molti genitori hanno rinunciato) riaperta con oltre due mesi di ritardo. In mezzo un buco nero pieno come quelli dell’universo. Pieno di proteste inascoltate, di incontri infruttuosi a via Fabiola , di promesse non mantenute, di manifestazioni sin sotto la sede del dipartimento competente in Campidoglio. Fino all’annuncio a fine settimana scorsa: lunedì 26 si riapre. Il primo giorno fino alle 14, poi fino alle 16,30. E niente didattica a distanza.
I controlli anticovid sono rigorosi. Si entra a turni dalle 8 alle 9,30, una mail ha informato mamme e papà su quando presentarsi al cancello finalmente aperto, percorsi separati per Artom e Girolami, un solo accompagnatore ammesso nei percorsi dedicati, si esce dall’altra parte dell’edificio per evitare che i flussi si incrocino.
Per tutti il triage. Linda , della società privata che ha vinto l’appalto, punta lo scanner sulla fronte di genitori e bambini e fa firmare l’elenco dei presenti. Lei è rigorosa, i bimbi ,quasi tutti, si divertono, prendono questo strano rituale come un gioco. Linda era qui anche l’anno scorso, fino a marzo quando poi la scuola ha chiuso. Della Artom riconosce tutti, scherza con i bambini, sorride rassicurante ai nuovi della Girolami. E’ la prima a dirmi che gli iscritti sono molto meno. C’è chi è stato costretto a ricorrere a una scuola privata, molti si sono organizzati diversamente in tutto questo tempo in cui sono rimasti senza uno straccio di indicazione, dice con amarezza.
I bambini giocano e aspettano il turno più o meno disciplinatamente, si respira il sollievo ma nei commenti si avverte anche che la rabbia accumulata in questi mesi di ‘inganni e prese in giro’ non è passata del tutto. Ce l’hanno con l’assessora alla scuola Tomassi. E l’assessora è qui, è venuta a controllare che tutto si svolga regolarmente, dice di essere contenta perchè i bambini possono tornare in aula ma non è sddisfatta della situazione. In questi mesi è stata al centro delle polemiche, considerata la prima responsabile del ritardo nella riapertura della scuola, e ora è un fiume in piena nel respingere le accuse. Sono stati i genitori che hanno chiesto l’accesso agli atti ritardando così i lavori, sono stati i genitori che si sono divisi su Girolami sì Girolami no, e anche la loro indecisione ha avuto un peso.
Ora si riparte, ma la battaglia non è finita, assicura il vicepresidente del consiglio di istituto Giorgio Cardinali. Lui è tra i molti che trovano inaccettabile l’aver negato a lungo ai bambini la possibilità di socializzazione-gioco-apprendimento, e vuole che non si spengano i riflettori su questa vicenda, vuole usare tutti gli strumenti a difesa della cultura- che sia tv, stampa, facebook o che altro. Lui stesso sta preparando un testo per il teatro su questa vicenda. Non’ sfortunata’, ma sicuramente gestita da incompetenti e/o irresponsabili, scegliete voi.