Raffaella Leone
Non è un giorno della memoria simile ai precedenti, questo 27 gennaio 2024. La feroce repressione scatenata dal governo di Netanyahu dopo l’attacco compiuto dai terroristi di Hamas il 7 ottobre scorso ha ridato fiato a quell’antisemitismo mai del tutto scomparso nelle società ,europee e non solo. Le notizie e le immagini che arrivano da Gaza e dai Territori occupati, insieme alle deliranti dichiarazioni di alcuni ministri del governo di ultradestra di Tel Aviv spingono a parlare di genocidio contro i palestinesi: il numero dei morti- 26 mila stando alle cifre fornite da Hamas, bambini, anziani, donne- il modo stesso in cui muoiono- affamati, senza cure negli ospedali bombardati- hanno portato la Corte Internazionale di giustizia de L’Aja a respingere il ricorso di Israele contro l’accusa di genocidio dei palestinesi nella causa promossa dal Sudafrica. L’Aja non chiede il cessate il fuoco, riconoscendo così il diritto di Israele a difendersi, ma ordina -pur non avendo alcun potere impositivo- a Netanyahu di di garantire che le sue forze non commettano atti di genocidio, di migliorare l’accesso umanitario e di riferire entro un mese sui suoi sforzi. In Italia, i rigurgiti fascisti, le braccia tese nel saluto romano di Acca Larentia paradossalmente rendono evidente l’ambiguità che pesa nella sinistra politica sulla causa palestinese, sospesa tra l’ appoggio a Hamas -nelle frange estreme- e le generali prese di distanza dal movimento terroristico.
Un faro per orientarsi in questa tragedia che vede contrapposte due ragioni- il diritto di Israele a difendersi e il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato- viene dal Capo dello Stato Mattarella, che nella celebrazione ufficiale al Quirinale della Giornata della memoria dà voce alla ricostruzione incontrovertibile di quel periodo :«Non si deve mai dimenticare che l’Italia adottò durante il fascismo — in un clima di complessiva indifferenza — le ignobili leggi razziste: il capitolo iniziale del terribile libro dello sterminio. E che gli appartenenti alla Repubblica di Salò collaborarono attivamente alla cattura, alla deportazione e persino alle stragi degli ebrei, sulle quali mai dovremo far calare il velo del silenzio». Mattarella definisce poi quelle compiute da Hamas ‘una raccapricciante replica degli orrori della Shoah’ ,avverte che che “Non c’è torto maggiore… che annegare in un calderone indistinto le responsabilità… o compiere superficiali operazioni di negazione o di riduzione delle colpe” e chiude con un appello: “Coloro che hanno sofferto il turpe tentativo di cancellare il proprio popolo dalla terra sanno che non si può negare a un altro popolo il diritto a uno Stato”.