In piccoli gruppi,distanziati e con la mascherina, gli attivisti del Coordinamento cittadino sanità si sono incontrati al mattino di Mercoledì 20 Maggio all’ingresso delle 6 ASL romane per una delle prime manifestazioni in presenza ai tempi del corona virus. Siamo andati a trovarli presso la ASL Roma 3 di via Casal Bernocchi
di Luisa Stendardi
Non fa ancora caldo verso le dieci del mattino, quando gli attivisti del Coordinamento sanità di Roma si avviano verso l’ingresso principale della ASL Roma 3 , un palazzone vetro-cemento posto sulla cima di una collinetta , circondato da casette a schiera, alla periferia sud di Roma. Sono venuti a consegnare di persona la lettera che il 12 Maggio scorso, in piena fase 1 dell’emergenza Covid-19, avevano inviato ai Direttori delle ASL romane per chiedere un urgente incontro sui temi delle emergenze sanitarie vecchie e nuove.
La lettera ,che rìproduciamo nei passi principali ,contiene una serie di richieste e proposte da mettere in campo per un deciso cambiamento di rotta nella gestione della sanità romana:
“Il Coordinamento Cittadino sanità è l’insieme di alcune realtà – sia di utenti sia di lavoratrici e lavoratori che si prefiggono il rilancio della sanità pubblica, gratuita,universale e umanizzata.
Il Covid 19 non ha fatto altro che esasperare le gravi carenze già presenti in ambito sanitario prima dell’arrivo dell’epidemia . Carenze causate principalmente dal depaurperamento della sanità pubblica a vantaggio della sanità privata, che dopo aver beneficiato dei fondi pubblici, non è stata in grado di reggere l’impatto del Covid19 nè di collaborare alla sua gestione .
Per superare tutto questo il Coordinamento chiede con urgenza: la riapertura degli ambulatori e la prenotazione delle visite, la gestione delle liste d’attesa e delle visite sospese a causa dell’epidemia, il diritto alla salute delle persone senza residenza e senza permesso di soggiorno, il diritto alla salute dei pazienti delle RSA (tutte strutture convenzionate) evidenziatesi (come,ndr) i principali focolai di contagio, specialmente nella nostra regione, la gestione dei pazienti in isolamento domiciliare (protocolli e diagnosi di terapia precoce), la gestione interregionale dei pazienti.
Per affrontare/risolvere queste strategie si richiede: la non riapertura dell’intramoenia (ancor più urgente in un momento di crisi come questo), il potenziamento dei dipartimenti di prevenzione,il potenziamento dei dipartimenti di medicina del lavoro, l’assunzione massiccia di personale attraverso lo scorrimento delle graduatorie esistenti e l’internalizzazione di tutto il personale in appalto considerata la nota carenza di personale in circa 56mila medici e 50mila infermieri prima dell’emergenza Covid19, l’aumento di organico di specialisti, l’eliminazione di servizi esternalizzati che aumentano il costo per le casse pubbliche e diminuiscono le tutele per i lavoratori, l’eliminazione dell’opzione di poter lavorare sia nel pubblico che nel privato, l’equiparazione del trattamento economico premiale connesso al Covid 19 a tutto il personale ( oss,pulizie,precari,specializzandi)”
Il Coordinamento è stato protagonista di molte lotte all’interno del Policlinico Umberto primo di Roma, ultima in ordine di tempo l’appello al Ministro della Sanità Speranza e al Presidente Zingaretti, sostenuto da centinaia di firme, per l’internalizzazione del personale infiemieristico e ausiliario della Cooperativa Osa, in prima linea nei reparti Covid 19.
Gli attivisti si riuniscono, per ora solo virtualmente, ogni lunedi pomeriggio in collegamento sui social. Questa è la prima uscita in presenza dopo la lunga sosta della fase 1. La lettera è consegnata a mano ad un funzionario dipendente della ASL Roma 3, oggi commissariata . Difatti il Direttore della ASL Roma 4, Giuseppe Quintavalle ha da poco sostituito il dimissionario Vitaliano de Salazar , indagato in vicende giudiziarie. Come sottolineato dal quotidiano il Faro on line ” l’incarico arriva proprio mentre infuriano le polemiche sulla istituzione di un centro Covid 19 al Centro paraplegici Cpo”
Gli attivisti riferiscono che il Direttore della Asl Roma 4 si è già reso disponibile per un incontro sui temi sollevati dal Coordinamento nella lettera.