Raffaella Leone
La cura e la tutela del verde pubblico è uno di quegli argomenti che fanno perdere l’abituale aplomb al Sindaco Gualtieri, impegnato ad amministrare una città abbandonata per anni all’incuria . Questo però non è un buon motivo per rinunciare a far sentire la propria voce anche criticando apertamente le scelte dell’amministrazione, centrale o di prossimità che sia. Non ci rinuncia infatti il Comitato Tam, nato contro l’abbattimento degli olmi di via Ozanam e via via cresciuto intorno ad un gruppetto di volontar* consapevoli di essere per ora una minoranza ma determinati a coinvolgere i cittadini, soprattutto i giovani – riflette la presidente di Tam Francesca Curatola – in una battaglia che in definitiva riguarda prima di tutto loro e l’ambiente in cui si troveranno a vivere. Nella saletta messa a disposizione da La Tela per la riunione del Comitato Tam, in piazza della Trasfigurazione ,si sentono qua e là toni da pasdaran dell’ambientalismo, critiche anche aspre al Comune che tarda ad attivare la tanto promessa Consulta del verde, a un sindaco che boccia il Regolamento del verde da lui stesso firmato, ma prevale la consapevolezza che è utile mettersi in rete con le altre associazioni che condividono l’impegno per la tutela ambientale. Si tratta di individuare strumenti tempi e modi per correggere/invertire la rotta imboccata dall’amministrazione capitolina.
Uno strumento e un modo li ha offerti- ironia della vicenda- proprio Gualtieri che in occasione della Conferenza sul clima tenutasi nella Capitale a marzo ha invitato a inviare entro il 30 aprile osservazioni e proposte al Comune. Invito raccolto da Ileana e Antonella, due assidue volontarie di Tam che hanno spedito due intense pagine con il dichiarato obiettivo di evidenziare l’importanza di alcune questioni legate alla presenza degli alberi di alto fusto nel contesto urbano, attualmente poco valorizzati nella proposta di Strategia approvata dalla Giunta Capitolina il 19 Gennaio 2024. In estrema sintesi ( integrando il testo con una ricca bibliografia su base scientifica), Ileana e Antonella chiedono più attenzione alla salvaguardia dell’esistente- in particolare i grandi alberi- e quando gli abbattimenti sono inevitabili, garantire sostituzioni adeguate anche diversificando le specie arboree e chiedono di investire più soldi (per risparmiare in futuro) per progettare adeguatamente le nuove infrastrutture (marciapiedi, strade, piazze, impianti fognari, piste ciclabili, parcheggi, ecc.). Secondo le due attiviste di Tam, le misure a tutela degli alberi dovrebbero essere rese obbligatorie nella predisposizione dei capitolati per la concessione di nuovi appalti pubblici per la costruzione di nuove infrastrutture urbane o il rifacimento di quelle esistenti. Nella realizzazione delle infrastrutture si dovrebbe prevedere una co-progettazione con la consulenza integrata di agronomi ,architetti, ingegneri e altre professionalità con esperienze e conoscenze anche internazionali specifiche sui metodi per la costruzione di infrastrutture cittadine tutelando le alberature esistenti.
Coming soon – Comitato Tam
In quasi due ore di dibattito prendono forma proposte e indicazioni- per esempio la possibilità per qualsiasi cittadino di chiedere l’accesso agli atti e/o ai progetti dell’amministrazione, e un annuncio: presto sarà sul web il sito del Comitato Tam all’indirizzo www.comitatotam.it con importanti strumenti di consultazione, tra cui la geolocalizzazione e una ricca galleria fotografica, frutto dell’impegno de* volontar* che hanno fotografato il prima e il dopo degli abbattimenti . Un sito, articolato in diverse sezioni, che-se il Comune non cambia rotta- rischia di diventare la memoria storica di com’era verde la Capitale più verde d’Europa.