di Raffaella Leone
Quella che doveva essere -e non è stata- l’ultima seduta del consiglio municipale prima della pausa estiva si annuncia sin dall’inizio tempestosa e il presidente dell’aula nonchè del Consiglio stesso Massimo di Camillo è costretto più volte a richiamare all’ordine gli indisciplinati consiglieri. A fatica ci si è messi d’accordo su una ‘coda’ della seduta. Brevissima, quest’ultima, svoltasi il 29 luglio. Giusto il tempo di verificare che non c’è il numero legale e la seduta non è valida. Presenti tre esponenti delle opposizioni, che avrebbero dovuto illustrare gli emendamenti che ora finiranno agli atti. Non è esclusa però una nuova convocazione del Consiglio nei primi giorni di agosto, ovviamente ancora da decidere gli argomenti in esame.
Il clima-fuori bollente- lo è altrettanto nella sala deputata ‘Caduti di Forte Bravetta’, ingresso posteriore di via Fabiola, anche durante la brevissima ‘coda’ consiliare di giovedì 29. Gli argomenti all’ordine del giorno non sembrano da scontri epocali ma in questi mesi preelettorali- anche se la data non è ancora stabilita- tutti sanno, e i consiglieri per primi, che in autunno si voterà e più che da ultimo giorno di scuola l’atmosfera è di tensione. C’è anche la presidente della giunta Crescimanno, forse se l’aspettava ma alla fine anche lei sembra sconcertata dalla piega che hanno preso le cose.
Si dovrebbe discutere e votare una Proposta di Deliberazione avente ad oggetto: “Deliberazione concernente l’istituzione Mercato saltuario in zona Massimina” – Prot. n. CQ/66745 del 26.07.2021;e successivamente esprimere un parere su ‘proposta capitolina di iniziativa consiliare riguardante ‘Regolamento per il funzionamento dei Centri Sociali per gli Anziani di Roma Capitale ‘ più altre tecnicalità. Non si voterà. Non su questo, almeno, e l’intoppo sembra procedurale ma è tutto politico.
Regolamento alla mano, Di Camillo procede con l’appello: 13 presenti su 25 consiglieri, per un pelo il numero legale è raggiunto. Si vota per alzata di mano sulla domanda: il Consiglio deve ritenersi valido, la seduta può proseguire? 8 consiglieri a favore, si continua, c’è da votare sul mercato saltuario in zona Massimina, come da odg. E qui arriva il colpo di scena: le opposizioni, destra e sinistra, escono dall’aula, salta il numero legale. Mezzora di sospensione, i consiglieri rimasti in aula si innervosiscono.
“Hanno voluto metterci in difficoltà, perciò hanno convocato il Consiglio in presenza, volevano far vedere che questa giunta non ha più la maggioranza. Ma è così da mesi, perchè ora? Si chieda perchè l’opposizione, di destra e di sinistra, non ha mai presentato una mozione di sfiducia. La verità è che sono attaccati alla poltrona e alla speranza di essere riconfermati, o chissà, di prendersi il municipio”, si scalda Fabrizio Tassini, consigliere pentastellato doc schieratissimo a difesa dell’operato della consiliatura e, più su, della sindaca Raggi. Stesso fervore nella presidente della commissione bilancio Antonella D’Angeli, particolarmente polemica sul mercato in zona Massimina. ‘Ci abbiamo lavorato per anni, il Pd nella sua lunga consiliatura non ha fatto niente, è la dimostrazione che non gliene importa niente dei bisogni dei cittadini, di chi vive in questo territorio’.
“E’ solo uno spot elettorale, sapevano di non avere più la maggioranza e si sono aggrappati ad un argomento che vogliono spendersi in vista delle elezioni”, commenta invece Augusto Rossi, consigliere del Pd che conosce bene le dinamiche della politica, consiliare e non.
Per Marco Giudici, Lega, ‘oggi abbiamo avuto la dimostrazione pratica che la maggioranza non c’è più’.
La mezzora di sospensione ha prodotto solo uno scontro verbale molto acceso, sono volate parole forti tra il 5 stelle Tassini e Gianni De Lucia, di Fratelli d’Italia. Il presidente dell’aula Di Camillo prende atto, secondo regolamento, che l’opposizione non è rientrata in aula, il Consiglio è riconvocato per l’indomani, quando, come detto, si limita a prendere atto che non c’è il numero legale per rendere valida la seduta. Inutile anche l’eventuale caccia agli assenti e raffica di sms per convocarli. A via Fabiola non serve, la maggioranza sa bene di non avere più la maggioranza.