Didattica a distanza sì, ma non per tutti. Anzi, la possibilità di seguire le lezioni al computer é diventata un altro segno del divario tra i benestanti e i più svantaggiati, anche a Monteverde. Un segno tra i più odiosi, perché tocca il diritto primario all’ istruzione e così contribuisce ad allargare il solco delle distanze sociali.
Governo e Regione hanno messo a disposizione fondi e pacchetti formativi didattici multimediali per scuole primarie e secondarie
http://www.regione.lazio.it/rl_istruzione_giovani/?vw=newsDettaglio&id=233, in municipio- consultato ma causa pandemia quasi del tutto privo di personale- non sanno se e quante famiglie hanno chiesto aiuto per tablet e pc.
Almeno il 30% delle famiglie italiane non ha accesso a Internet, é difficile che nel quartiere il dato sia molto diverso. Partendo da questa considerazione Maurizio Marrale, tecnico informatico lui stesso e presidente del comitato di quartiere Monteverde 4 Venti, si é fatto promotore di una inziativa- che poggia sulla rete di Roma12Solidale- di raccolta di computer vecchi ma ancora utilizzabili.
“Io passo a ritirarli, ho avuto il permesso di spostarmi in auto, posso arrivare fino a Massimina”.
“L’unica condizione é che i computer siano utilizzabili, non abbiamo un’officina di riparazioni. Finora sono arrivate due mail da privati, e quasi una decina dalle aziende. Le aziende non utilizzano computer vecchi più di 3/4 anni, ma questi computer sono un bene prezioso per chi non li ha”.
Mi racconta di un bambino che deve fare i compiti sul telefonino della madre quando lei- che lavora come donna delle pulizie- torna a casa.
Finora il quartiere ha risposto con generosità agli appelli alla solidarietà, dai singoli alle associazioni di volontariato, alle parrocchie, in molti hanno contribuito ad alleviare per lo meno temporaneamente il disagio dei più poveri. Si tratta solo di fare un passo in più. ‘Un piccolo passo per l’uomo….’