
Il circolo bocciofilo di Monteverde ,situato in Viale dei Quattro Venti e inaugurato a Febbraio del 2006 dall’allora Sindaco Veltroni, ha ospitato Venerdi scorso un evento organizzato dal comitato popolare “Monteverde per la pace” . Argomento dell’incontro ,aperto al pubblico , lo stato di applicazione del diritto internazionale nei conflitti in corso , in varie parti del mondo ed ,in particolare, nella martoriata terra di Palestina . Su questo tema è stato invitato a parlare per la seconda volta Riccardo Noury,il portavoce di Amnesty international , affiancato dalla testimonianza dell’agronomo Pier Francesco Pandolfi, testimone diretto della situazione attuale nei Territori palestinesi della Cisgiordania. Di Luisa Stendardi
Si respira nella sala un’atmosfera di attesa per ciò che diranno i due relatori a quelle persone ,e sembra che nel quartiere non siano poche , a giudicare dall’affluenza in un pomeriggio di pioggia, che sentono di voler andare oltre il racconto convenzionale delle guerre, con le immagini di distruzione e di morte, che ogni giorno riempiono le cronache televisive .
Gli attivisti di Monteverde per la pace, si danno da fare a cercare sedie per tutti e a sistemare i microfoni. Introduce l’evento Carla Segantini che racconta la breve storia del comitato Monteverde per la pace ,nato circa un anno fa, per venire incontro ad un bisogno di conoscenza e di approfondimento delle dinamiche dei conflitti: tra stati, tra fazioni contrapposte, in particolare di quelli più vicini a noi, la guerra in Ucraina , che sarà oggetto di un prossimo incontro e il conflitto israelo-palestinese, che si trascina ormai da più di un secolo, senza dimenticare cosa sta succedendo nella vicina Africa con i conflitti aperti in Sudan e in Congo.
Riccardo Noury, non ha bisogno di presentazioni, l’associazione Amnesty International di cui è il portavoce, opera da molti anni in diversi paesi del mondo per la tutela dei diritti umani.”Siamo in un periodo difficile,in un decennio simile a quello degli anni 90’, dello scorso secolo ,iniziato e terminato nei Balcani con due genocidi ,uno nei Balcani stessi a Srebrenica nel 95 , l’anno prima in Ruanda nel 94’, con una guerra contro l’Iraq seguita all’invasione del Kuwait, con la fine della lotta per l’indipendenza di Timor est e con tanto altro in mezzo e conclusosi con la guerra per il Kosovo. Un disegno terribile , ma due cose di quel periodo dobbiamo ricordare, la prima è la grande solidarietà che ci fu in particolare con la popolazione dei Balcani e poi anche il fatto che la giustizia si mise in moto, nacquero 2 tribunali speciali per il Ruanda e la ex Jugoslavia e per la fine di quel decennio a Roma, infatti si chiama Statuto di Roma ,nacque la Corte penale internazionale che adesso il Governo italiano sta delegittimando a seguito delle note vicende del ricercato libico dalla Corte , riaccompagnato a casa con un volo di stato.
” In questo scenario che si sta riproducendo ora con le guerre e i conflitti in corso, Noury ci esorta a non perderci d’animo e a considerare che dobbiamo continuare a “metterci di traverso” , a pungere come una puntina su una sedia con le azioni dell’attivismo e a credere proprio in quello slogan che allora diede vita alla Corte penale internazionale “non c’è pace senza giustizia”. Oggi sostiene il relatore, “questo slogan è monco , è senza il Non ,” C’è pace senza giustizia, fare la pace con un ricercato dalla Corte penale internazionale , con Putin o con Netanyahu, è possibile, questa gente deve essere libera di girare per il mondo, come è stato affermato da Tusk il primo ministro polacco che ha invitato Netanyahu alle celebrazioni per gli ottanta anni dalla liberazione del campo di Auschwitz , dicendogli vieni , non ti arrestiamo. Il paradosso : il genocidio per antonomasia con l’impunità per antonomasia. E questo è Tusk , non è un esponente dell’estrema destra”.
Amnesty ha come riferimento il diritto internazionale, quando si riferisce a parole come genocidio o crimini di guerra. Dopo nove mesi di ricerche l’associazione ha pubblicato un rapporto sul genocidio israeliano nei confronti della popolazione palestinese nella striscia di Gaza occupata, il rapporto ha avuto come bussola la Convenzione del 1948 sul genocidio. Allora è stata sentita fortemente l’esigenza non solo di punire ma anche di prevenire il crimine di genocidio , vale a dire l’intenzione di annullamento di un gruppo o di una popolazione Mentre il crimine di guerra è un atto, terribile ,inumano, ma è un atto, una bomba cade dove non dovrebbe cadere , un centro abitato, un mercato ,un ospedale , una scuola, il genocidio è un processo che ha bisogno non solo di una condotta militare inequivocabile ma anche di un ‘intenzione che si manifesta con discorsi, incitamenti e azioni. E su questo ci sono le registrazioni dei discorsi dei ministri e di altri esponenti governativi, carichi di odio che manifestano la chiara intenzione di annientare questo gruppo di popolazione .
. Inoltre “il trasferimento forzato di quasi tutta la popolazione di Gaza da nord verso sud, su percorsi obbligati dalle autorità militari israeliane verso luoghi definiti sicuri che poi venivano sistematicamente bombardati. A tutto ciò si aggiunge il diniego sistematico dell’introduzione degli aiuti umanitari, di cibo, acqua, medicine che avrebbero potuto salvare molte vite” Astenersi da attacchi contro civili è un obbligo internazionale, la Corte internazionale di giustizia forse tra qualche anno si pronuncerà sulla denuncia di genocidio contro Israele intentata dal Sud Africa , “non esiste una classifica in verticale dei crimini più gravi nel senso che se la Corte internazionale di giustizia non arrivasse a tale conclusione, non si dovrebbe essere contenti di questo perché c ’è l’altra Corte , quella che giudica gli individui, la Corte penale internazionale, che sui crimini contro l’umanità ha avviato un’indagine , ha chiesto dei mandati di cattura, e ne ha ottenuti 5 :per 3 dirigenti di Hamas , di cui due uccisi certamente da Israele , con la giustizia fai da te. Queste persone erano ricercate giustamente per crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi il 7 Ottobre nei confronti della popolazione civile israeliana , con anche uccisioni di massa e presa di ostaggi in massa, quest’ultimo crimine sta continuando perché la loro detenzione è un crimine a tutti gli effetti e, secondo me, anche il modo machista, vergognoso, militarista con cui vengono poi portati fuori dalla loro dimensione di ostaggi e fatti ricondurre in Israele . La Corte penale ha emesso altri 2 mandati di cattura per Netanyahu , primo Ministro e Gallant, ministro della difesa di Israele che dovrebbero essere arrestati qualora si trovassero negli stati firmatari della Convenzione, in quanto la Corte si avvale della collaborazione con gli Stati per l’arresto. Putin è andato in Mongolia e non è stato arrestato, Tusk ha detto a Netanyahu vieni ,non c’è problema, e così pure si è espresso il governo italiano. ” E’ evidente che la giustizia non è rispettata dagli Stati, che considerano i mandati di cattura della Corte come degli optionals che possono cambiare a seconda delle convenienze del momento. Bisognerebbe immaginare delle forme più stringenti di obblighi giuridici vincolanti, altrimenti tutta l’architettura del diritto internazionale è obiettivamente a rischio.
Dopo Noury, Pier Francesco Pandolfi inizia a parlare della vita nella Cisgiordania occupata e, in particolare ,dei problemi legati alla coltivazione delle terre.L’associazione di cui fa parte, come agronomo, Associazione rurale italiana è collegata alla rete campesina., un grande movimento di organizzazione di agricoltori,pescatori, popoli indigeni, lavoratori rurali che rappresenta il metodo di coltivazione agro-ecologico non solo dei popoli indigeni del sud globale ma anche dei coltivatori di altri paesi europei e non, compresi alcuni gruppi di coltivatori della Cisgiordania.
Entriamo con la proiezione di molte fotografie nella Cisgiordania occupata, nelle slides si vede l’Area A, il 18 per cento della Palestina , teoricamente sotto controllo civile palestinese e militare israeliano che decide realmente sul territorio, la Palestina ha una polizia che può solo mantenere l’ordine pubblico, l’area A corrisponde alle grandi città , l’area B è circa il 22 per cento della Cisgiordania ed è sotto il controllo civile palestinese e militare israeliano, per costruire una casa,scavare un pozzo, il permesso definitivo viene sempre dall’esercito israeliano., l’area C è il 65 per cento della Cisgiordania , quest’ area è occupata militarmente da Israele insieme al gruppo enorme delle colonie che circondano i villaggi palestinesi,i coloni , circa 700 mila persone,possono girare armati, sono sovvenzionati dal governo e sono in genere molto fanatici,la cosa interessante è che in questa parte dell’area C si svolge il 95 per cento della produzione agricola palestinese ,quindi la sopravvivenza alimentare del popolo palestinese è influenzata da questa forma di occupazione.
. Bisogna ricordare che il controllo dei confini dipende esclusivamente da Israele che in quest’area ha istituito numerosi posti di blocco, che tagliano i territori palestinesi. I soldati possono arbitrariamente impedirti di entrare, anche per gli stranieri ci sono molte limitazioni nella libertà di movimento. C’è poi il famigerato muro tra i sobborghi di Ramallah e Gerusalemme, questo muro si insinua all’interno dei territori palestinesi per occupare territorio e frammentare le comunità. Nablus al nord e Jenin è un’area a coltivazione cerealicola e olivicola, mentre Betlemme è un’area viticola per la comunità cristiana della Palestina e la valle del Giordano è il paniere alimentare della Palestina per la produzione di frutta e verdura. Tutti i prodotti d’importazione sono sottoposti ai dazi da parte di Israele, che sembrano assurdi in quel fazzoletto di terra. Negli ultimi due anni i contadini hanno avuto molte restrizioni all’accesso della raccolta delle olive.
Seguono slides dei villaggi di agricoltori e i racconti delle grandi difficoltà nella raccolta delle olive e nell’’esercizio della pastorizia che già esistevano prima dell’attacco del 7 ottobre e che dopo quella data sono diventate insormontabili: olivi sradicati, raccolti distrutti dall’esercito. I contadini sono abituati ad una quotidianità molto difficile e in generale sono molto contenti di contattare gli attivisti europei o americani per diffondere il racconto delle loro condizioni di vita.
C’è poi l’agricoltuta super intensiva degli israeliani , che contrasta con i metodi agro ecologici dell’agricoltura palestinese che si basa su antiche tradizioni tramandate da generazioni .L’incontro si conclude con le domande dal pubblico “che scenario per la Palestina fra sei mesi? anche se la situazione è fluida “. Risponde Noury, “E’ sempre mancato un attore terzo, che fa da vero mediatore , io spero che la tregua regga, che non ci sia nessun gesto che possa essere una scusa e che poi si trovi questo attore terzo , i 23 stati dell’Unione europea , tra cui non c’è l’Italia, che hanno firmato una condanna contro le sanzioni di Trump alla Corte penale Internazionale . Immediatamente si deve fermare l’invio di armi da parte degli stati Uniti, della Germania e dell’Italia , il sud del mondo lo sta denunciando e noi dobbiamo farlo al più presto, dobbiamo capire che senza l’aiuto di questi paesi non riusciremo ad affermare la giustizia e il diritto internazionale”.La serata si conclude con la vendita dei disegni dei bambini di Gaza che hanno riscosso un buon successo.