“La vita non sarà più quella di prima per un bel po’ di tempo, se non si accetta questo dato di fatto si creano aspettative che inevitabilmente saranno deluse e creeranno frustrazione.”
La dottoressa Luisa Barbato , psicoterapeuta, é impegnata da anni nel volontariato di supporto psicologico e l’emergenza coronavirus la conosce bene. Sulla fase due- a quanto pare vicina, forse addirittura da lunedì prossimo- più che cauta é preoccupata. Preoccupata che l’allentamento del lockdown suoni come un ‘liberi tutti’ e non é così. “Con il virus dovremo convivere a lungo, fino a quando non ci sarà un vaccino disponibile per tutti non torneremo a una normalità che comunque non sarà quella di prima”.
Come affrontarla, dunque, questa fase due tanto desiderata? “Prima di tutto accettando le limitazioni, rendendosi conto che siamo per così dire in libertà vigilata. E’ importante poi tornare alle attività che ci fanno stare bene e che abbiamo dovuto sospendere: una semplice passeggiata (senza l’obbligo di fare la spesa), fare sport all’aperto, recuperare quel tanto di socialità che ci sarà consentito.
“Abbiamo bisogno di ritrovare la fiducia negli altri, di attenuare questo clima di sospetto, questo stare continuamente in allarme se un estraneo ci avvicina. E soprattutto, abbiamo bisogno di ritrovare empatìa e solidarietà, quello che durante la quarantena ci ha fatto intervenire a sostegno dei più deboli”. Ma per questo, lo dice lei stessa, ci vorrà tempo.