Visti i tempi, l’Ater- azienda territoriale per l’edilizia residenziale , l’ ente pubblico che gestisce gli immobili romani- deve aver deciso di riappropriarsi solo virtualmente del negozio abbandonato da mesi ,si direbbe da anni. Nessun cambio di serratura, niente catena a sbarrare la saracinesca, nessun intervento come invece si aspettavano al vicino comando della polizia municipale gruppo 24. Era previsto alle 9,30 poi nella tarda mattinata, mi informa cortesemente un ragazzo della vicina sezione del Pd. Alle 14, quando anche i più solerti funzionari pubblici lasciano il lavoro, non si è ancora visto nessuno. D’altra parte, ai di solito forzuti giovanotti della destra che pur non avendolo firmato sono fortemente sospettati di aver tentato l’effrazione, servirebbe uno stomaco forte oltre ai muscoli, per ‘scollare ‘ la saracinesca ,tutta incrostata da escrementi di piccioni.
Gli unici al lavoro , alle prese anche loro con i suddetti escrementi, sono i tecnici che installano i cavi della fibra ottica in via Ozanam. Sono qui da ore e non hanno visto nessuno di Ater. Il locale è il primo su via Ozanam, al 144. Un angolo di passaggio molto frequentato, quando è scattato l’ ‘allarme fasci’, per così dire, davanti al locale si è raccolta una piccola folla, la sezione locale dell’Anpi si è mobilitata e promettte di non abbassare la guardia, la polizia è subito intervenuta.
“E che l’Ater l’abbandona pe’ anni e poi se fa rode il … “osserva in romanesco verace una signora che ‘non vengo bene in fotografia” e che ricorda ancora quando in quel negozio si vendeva ‘la cavalla’, cioè la carne equina. Nel tempo, si sono succedute diverse merci, sempre senza fortuna ( stavolta non c’entra il covid-19).
La presenza di sedi della destra- o delle destre anche di ali estreme, nel quartiere non è nuova. Fino alle ultime elezioni comunali era attiva una sede a via Regnoli, poi chiusa pare per dissìdi interni. L’allarme dell’Anpi non sembra esagerato. Qualcosa è successo, lo sanno anche i tecnici che nel frattempo sono risaliti per via Ozanam tirandosi dietro i cavi.