E’ indispensabile cambiare il modello economico per ridurre i danni del cambiamento climatico
di Salvatore Panico
Il prof Parisi durante il dibattito a La Tela: la politica deve mettere in moto soluzioni efficaci.
Quali sono le cause che hanno portato al cambiamento climatico e quanto ha inciso su di esso l’azione dell’uomo. Di questo si è è parlato, presso l’associazione LA TELA, con Antonello Parisi fisico del clima del CNR e membro del comitato scientifico clima e ambiente e Andrea Capocci giornalista del Manifesto esperto di problemi ambientali.
Una conferenza che , dopo una breve intervento dei relatori, si è tramutata in un dibattito molto partecipato che ha messo in risalto le varie tematiche a partire dal come le principali cause del cambiamento climatico possono essere attribuite ad una sempre maggiore emissione di gas serra , l’uso dei combustibili fossili, disboscamento e cattivo utilizzo del suolo che ha portato negli ultimi 10 anni ad un aumento della temperatura del pianeta di 1 grado.
Il fenomeno dell’aumento della temperatura, precisava Parisi, non è nuovo; quello che succedeva prima è che l’aumento interessava solo alcune zone del pianeta e in momenti anche diversi mentre la gravità di quello che sta avvenendo adesso è che il riscaldamento interessa globalmente il nostro pianeta. E’ questa globalità che porta il cambiamento climatico ad essere un problema che investe tutti e se la scienza dà la conoscenza e propone gli strumenti per affrontarlo le soluzioni per risolverlo sono appannaggio della politica e dei governi che devono mettere in moto azioni efficaci.
L’impatto sulle varie parti del pianeta è diverso, risponde Pasini su una sollecitazione , ed è maggiore in alcune aree dove tra l’altro, esistono sacche di povertà estrema , e la desertificazione dei territori, le inondazioni hanno come conseguenza una forte emigrazione ambientale. Per questo è necessario che i paesi in via di sviluppo modulino il loro sviluppo , evitando gli errori fatti dall’occidente, facendo estrema attenzione al rapporto con l’ambiente.
I fondi che i paesi più industrializzati principali responsabili di questo disastro-, evidenzia Andrea Capocci- hanno stanziato per il risarcimento verso i paesi “poveri” nell’ultima COP 24 a Baku sono stati di gran lunga inferiori all’ammontare dei danni.
Un attivista di Ultima Generazione interviene evidenziando l’irresponsabilità dei governi e il loro forte condizionamenti agli interessi di pochi . Governi e scienza non dialogano e per cercare di avere una risposta è necessaria una azione non violenta e non convenzionale.
Fondamentale una spinta dal basso, ribadisce il prof. Pasini, spinta che deve portare i cittadini ad organizzarsi con azioni che costruiscano delle vere alternative come ad esempio organizzarsi in comunità energetiche coinvolgendo le varie realtà del territorio , istituzionali e non. La CEI in questo senso ha stilato un vademecum che favorisce la messa a disposizione delle chiese ed è per la loro nascita e sviluppo puntualizzando che sono necessarie, per questo, normative più snelle e quindi maggiormente fruibili dalle varie comunità
Le obiezioni circa i “rifiuti” conseguenti allo smaltimento dei pannelli o delle batterie dei veicoli elettrici sono sì un problema, ma superabile con le nuove tecnologie che portano all’utilizzo di nuovi materiali meno impattanti, che la ricerca e la sperimentazione mettono in campo.
La guerra che incombe su varie parti del nostro pianeta crea non solo morte e distruzione ma le attività militari contribuiscono in maniera significativa alla distruzione dell’ambiente per questo non ci può essere giustizia climatica senza pace.
Non si può curare la malattia con la stessa medicina che l’ha procurata e riformulare il modello di sviluppo economico , dicono gli esperti è la strada da perseguire per poter invertire la tendenza. Le nuove realtà economiche devono essere pensate in modo sostenibile e le nostre città devono essere ripensate in un rapporto con l’ambiente creando quella dimensione di verde urbano- città giardino che possa essere di prevenzione all’innalzamento della temperatura.
Un arrivederci per continuare a essere più consapevoli della nostra realtà è stato l’invito che ha chiuso questa interessante giornata alla “La Tela”.
Le due immagini che completano l’articolo sono da Premium e IQAir