Il Procuratore regionale della Corte dei Conti, in sede di parificazione del bilancio regionale,invita la Regione Lazio ad avviare al più presto” i lavori di recupero della “storica struttura” dell’ex ospedale Forlanini – “per scongiurare il rischio di degrado e di definitivo abbandono” non solo del complesso immobiliare ma anche del “pregevolissimo parco botanico” e del Museo anatomico
di Luisa Stendardi, Coordinamento Forlanini Bene Comune
La tormentata vicenda del complesso monumentale Forlanini sembra giungere ad una svolta significativa. Questa volta è la Corte dei Conti a dire la sua entrando in campo con tutta la sua autorevolezza per intimare alla Regione di dare seguito all’atto di indirizzo approvato nel 2018 dalla Giunta regionale che prevedeva il recupero e la riqualificazione urbanistica del complesso immobiliare .
Il lungo tempo trascorso dall’anno della sua dismissione come ospedale , il lontano 2006, e dalla presa in carico del bene nel patrimonio immobiliare della Regione Lazio nel 2015, non consente ulteriori ritardi . Secondo la requisitoria del Procuratore Lupi in quella memoria la giunta s’impegna a garantire la proprietà e la funzione pubblica del complesso attraverso scelte di interesse istituzionale, socio sanitario e culturale che devono trovare concreta attuazione.
La Regione fino ad ora ha dato avvio soltanto ai lavori di ristrutturazione della palazzina destinata ad ospitare una stazione dei carabinieri, lasciando tutto il resto del complesso in uno stato di totale abbandono,compreso il parco circostante. Questo stato di cose ha trasformato il gioiello architettonico degli anni trenta in una struttura fantasma , anche se alcuni reparti come la Medicina nucleare hanno continuato ad operare in una strana e pericolosa convivenza con zone monumentali abbandonate. Ricordiamo che all’interno del complesso sono presenti due teatri, un’aula magna e persino due ex cappelle che potrebbero rappresentare un polo di aggregazione socio-culturale di cui la città di Roma e in particolare il quadrante Monteverde Portuense, dove è collocato il Forlanini, ha estremo bisogno. Così come il Parco potrebbe essere aperto alla cittadinanza, e gli ex padiglioni destinati ai malati affetti da patologie polmonari , dotati di ampie terrazze, potrebbero ospitare Residenze sanitarie Assistite : RSA, di cui tanto si è parlato durante l’emergenza Covid 19, pubbliche e ubicate in un luogo semicentrale della città, che consentirebbe agli ospiti e ai loro parenti di non sentirsi relegati in zone difficili da raggiungere, come spesso accade per molte RSA.
In realtà queste ed altre proposte sono state avanzate dai Comitati di cittadini che da anni si battono per il Recupero del Forlanini e per il suo utilizzo pubblico nell’ambito dei servizi socio – sanitari. La più recente presa di posizione è il Comunicato Stampa del Coordinamento dei comitati sull’intervento della Corte di Conti del 2 Agosto ” Da tempo si chiede che l’ex nosocomio sia destinato a servizi socio sanitari considerata l’inesistenza di presìdi pubblici della ASL di zona, la Roma 3 e le spese per canoni di affitti passivi – che ammontano a quasi 3 milioni l’anno . In tal senso fin dal 2008 si espressero quasi 50 mila cittadini in una petizione la cui riproposizione on line nel 2020 di firme ne ha viste ben 120 mila”
La memoria di giunta del 2018 a cui fa riferimento il Procuratore della Corte dei conti nella sua requisitoria è indirizzata verso una soluzione pubblica , ma diversa . Si parla infatti di ospitare all’interno del Forlanini ristrutturato la sede dell’IFAd , un’organizzazione internazionale dell’ONU che si occupa di sviluppo agricolo. Su quest’ipotesi non ci sono accordi concreti e la Regione potrebbe orientare il suo piano di recupero del complesso venendo incontro alle richieste più volte espresse dai cittadini nelle varie iniziative e raccolte di firme. In campo c’è anche l’ipotesi avanzata dal Prof. Martelli, , ex primario di chirurgia toracica al Forlanini , che di recente ha partecipato ad un evento on line organizzato dalla CGIL Lazio sull’argomento, in cui ha espresso la sua opinione in merito al recupero di una parte del Forlanini per lo studio degli effetti post Covid e per la destinazione del complesso ad attività di tipo socio sanitario. Il prof Martelli è stato a suo tempo Commissario straordinario del Forlanini stesso e, in questa veste, aveva presentato un piano articolato di recupero della struttura che però non ebbe seguito.
La questione quindi è ampiamente aperta e la presa di posizione della Corte dei Conti ha l’indubbio effetto di accelerare le decisioni sulla destinazione d’uso e il relativo piano di recupero. Vedremo ora se la Regione sarà disponibile ad un confronto altrettanto aperto con tutte le parti coinvolte: cittadini, sindacati,operatori sanitari.