Raffaella Leone
Emergono due considerazioni dall’incontro pubblico con il sindaco Gualtieri a largo Ravizza: 1) alla stragrande maggioranza dei monteverdini presenti- presumibilmente non tutti iscritti/militanti del Pd, il partito del sindaco promotore dell’incontro- il Gualtieri sindaco piace: 2) ad una minoranza dei monteverdini presenti – vivace e combattiva in particolare nella difesa del verde pubblico- il Gualtieri sindaco non piace affatto. Lo si deduce dagli applausi che hanno sottolineato molti passaggi della non proprio stringata allocuzione del sindaco, ex ministro dell’economia ed ex commissario europeo agli affari economici (recente passato politico di cui si avvertirà l’eco nell’intervento , in parte riguardante i problemi del quartiere dove del resto Gualtieri vive) e dai peraltro rari mormorii o fischi di disapprovazione dell’affollata platea.
Quella specie di cerimonia rituale laica che sono gli incontri di partito questa volta ha cambiato veste trasformandosi in un incontro/dibattito aperto a tutti e con un finale molto acceso proprio sul tema dell’abbattimento ‘scriteriato’ degli alberi, la carta d’identità di molte strade del nostro quartiere. Sull’argomento lo stesso sindaco- fino a quel momento colloquiale nell’elenco delle criticità ancora da risolvere in città e nel quartiere, cooperando con il municipio ( presente il presidente Tomassetti- molto preciso nel passare in rassegna quello che si è fatto e le criticità da affrontare – tutta la giunta e diversi consiglieri) ha abbandonato la pacatezza che lo contraddistingue e si è infervorato al punto da alzare la voce, anche per sovrastare il frastuono circostante. ‘Se io volessi gli applausi non abbatterei nessun albero, ma ho la responsabilità di amministrare la città, Roma ha un parco di alberi vecchi che per molti anni non sono stati curati nè manutenuti.
Rifiuti, trasporti, cantieri ‘(Roma ne ha bisogno, dopo anni di incuria, me ne assumo tutta la responsabilità’), la cura del verde pubblico, il lavoro precario, la messa in sicurezza di Malagrotta ( finalmente sono partiti i lavori ma questo per noi è solo il primo passo, pensiamo che la Valle Galeria deve essere risarcita, bonificata, e deve diventare un luogo straordinario) anche perchè ne ha tutte le potenzialità) , le strade che verranno tutte rifatte in profondità ( per quelle municipali, lo diciamo subito, non basterà un solo mandato ) i biodigestori e il termovalorizzatore per il trattamento dei rifiuti, ( noi ci facciamo il nostro termovalorizzatore avanzato e ci facciamo l’energia pulita con la nostra indifferenziata), Gualtieri incassa applausi anche quando affronta argomenti controversi.
In questo municipio ci sono fronti di rigenerazione urbana importantissimi, il residence Bravetta era una cosa che non si poteva vedere, ferma da anni, stiamo rimettendo in moto tante incompiute di questa città , per alcune ci vorrà un pò di tempo, sul mercato di piazza San Giovanni di Dio i soldi li abbiamo messi, lo faremo perchè noi non possiamo chiudere questo mandato se non abbiamo incardinato e posto a soluzione questo problema, è un impegno che ci prendiamo.
Il cardine intorno a cui Gualtieri vuol far ruotare la sindacatura è la spesa sociale intesa come ‘diritti di cittadinanza’, diritti alla cultura ,allo sport, al decoro ambientale: l’ambizione di Gualtieri è che ciascun romano possa usufruirne, a prescindere che abiti in centro o in periferia, anche se per finanziare questa spesa si son dovute fare scelte sgradite come aumentare la tassa di soggiorno e quella di occupazione del suolo pubblico. La spesa sociale è una priorità, ma la quantità sul sociale non è sufficiente, serve la qualità. Questo municipio sulla spesa sociale fa una cosa di eccellenza assoluta. Non solo ci fa servire più persone spendendo di meno ma con il meccanismo della co-programmazione e della co-progettazione coinvolgendo il Terzo Settore e le associazioni ci aiuta a capire meglio i bisogni. Un’idea di servizi in cui il pubblico pensa e decide, poi gli altri fanno, se non si coinvolge chi sta sul territorio spesso è un’idea più povera. Il modello che in questo municipio si sta realizzando è un modello che stiamo cercando di far seguire a tutti i municipi di Roma.
Quando cominciano le domande, il confronto si fa animato e animoso, arriva la pattuglia del Comitato Tam a far sorgere il dubbio che il modello di eccellenza del municipio XII non sia poi così virtuoso come lo vede il sindaco.