I migranti vivono tra noi, i più sono commercianti, cuochi o camerieri. Vengono da paesi che hanno leggi, abitudini e costumi qualche volta molto diversi dai nostri ma abbiamo un interesse in comune. Giova a noi come a loro che conoscano la nostra lingua, le leggi, la scuola, il mondo della sanità e quello- oscuro anche a molti italiani- della burocrazia.
Per questo Monteverde Solidale, l’associazione di volontari che tiene corsi di italiano nei locali prestati dalla scuola Oberdan e che sta realizzando il progetto “Cantiere di cittadinanza” finanziato dalla Tavola Valdese ha organizzato un incontro con i mediatori culturali. Meglio, con le mediatrici culturali, una per gli egiziani l’altra per i bengalesi, le due comunità più presenti a Monteverde- gianicolense- portuense. Incontro affollato, molte e vivacissime nell’aula le donne. Puntano al sodo, chiedono perfino i compiti a casa. E poi come contattare un medico, o gli uffici del municipio o i funzionari della questura. In un prossimo futuro Monteverde solidale organizzerà incontri dedicati. Ma già questo primo approccio sembra aver prodotto risultati. E se questo governo resta in piedi e porta avanti lo jus culturae sarà un motivo in più per proseguire il lavoro.