Raffaella Leone
E’ quasi fatta, con il consenso e l’intervento diretto del governo Meloni: se le anticipazioni del quotidiano romano Il Messaggero, 28 luglio cronaca di Roma- troppo dettagliate per considerarle solo indiscrezioni- saranno confermate la Regione Lazio venderà per 70 milioni il complesso del Forlanini all’Inail (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) ,che a sua volta lo darà in affitto alla Fondazione Bambino Gesù. Quest’ultima si accollerà le spese della ristrutturazione dei padiglioni e addirittura ne costruirebbe di nuovi, forse con un aiutino del governo: ‘In questo scenario non si esclude un intervento, in termini legislativi ed economici, anche da parte dell’esecutivo’ ( testuale dall’articolo di Francesco Pacifico).
La svolta è arrivata nel corso di un vertice il 26 luglio scorso, presenti i protagonisti vecchi e nuovi della vicenda: rappresentanti della Regione, del Ministero della salute, della Fondazione Bambino Gesù e dell’Inail. I nuovi sono gli emissari della Regione ora governata dal centro destra, i vecchi sono i rappresentanti della Fondazione che hanno semplicemente dovuto abituarsi ad interlocutori diversi dal passato. Sì perchè dall’articolo emerge che il dossier Forlanini era sul tavolo addirittura del governo Draghi, quindi prima della crisi, prima delle elezioni, prima della vittoria della destra.
Dunque Zingaretti e il suo assessore alla sanità D’Amato sapevano cosa c’era in ballo, e l’improvvida uscita dell’ex potentissimo D’Amato che in piena campagna elettorale dava per certo il trasferimento tentando di appuntarsi al petto la medaglia, era la dichiarazione di una persona informata dei fatti. Ufficialmente, però, il Coordinamento dei comitati e cittadini per il Forlanini bene comune, e la stessa Cgil, la più tenace in questa annosa lotta, aspettavano l’ennesima convocazione all’ennesimo tavolo per strappare almeno una Casa della salute. ‘E’ sconfortante l’incapacità di programmazione e a questo punto anche la malafede dimostrata in questa vicenda, dalla destra come dalla sinistra’, commenta con amarezza Luisa Stendardi, storica attivista del Comitato Roma 12 che aveva fatto ricorso al Tar contro la vendita del Forlanini e aveva ottenuto la pronuncia sul Forlanini bene pubblico indisponibile alla vendita.
Formalmente, la vendita all’Inail- assett pubblico- dovrebbe mettere al riparo l‘affaire Forlanini dal sospetto di incostituzionalità. E ancor più l’intervento del governo, decisore ultimo che addirittura potrebbe inserire l’affare nella prossima legge finanziaria. Non è chiaro se nei padiglioni ristrutturati o in quelli nuovi che la Fondazione Bambino Gesù si impegnerebbe a costruire troverebbe posto anche una Casa della Salute o un ospedale di comunità che il presidente Rocca dice di voler potenziare nel territorio regionale.
Si vedrà e qualcosa di più si saprà a settembre, quando questo ‘tavolo’ si riunirà di nuovo per calcolare i costi del trasferimento del Bambino Gesù dal Gianicolo al Portuense. Ma, per dirla con il poeta, ‘di doman non v’è certezza’ : in fin dei conti, si tratta pur sempre del Forlanini, dal 2015 l’affaire più contorto e opaco della storia recente del quartiere.