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‘Il governo Meloni decida in fretta su messa in sicurezza e bonifica della discarica di Malagrotta’

Raffaella Leone

La bonifica e successiva riqualificazione della ex discarica di Malagrotta- la più grande d’Europa- sono nelle mani del governo Meloni. E tutti i presenti nella sala Petroselli del municipio XI – maggioranza, opposizioni, comitati di quartiere, associazioni di cittadini- hanno una sola richiesta, unanime, alla politica: fate presto, tempo e pazienza sono esauriti da anni. Altrettanto condivisa e sottolineata è la soddisfazione di intravedere finalmente il traguardo dopo anni di lotte, e di sapere che tutto avverrà all’insegna della trasparenza e della partecipazione dei cittadini. La domanda è: saprà il governo di destra-centro mettere da parte pruriti identitari o mere questioni di schieramento per cogliere l’occasione irripetibile di utilizzare gli stanziamenti del Fondo europeo per lo sviluppo e la coesione sociale ( quasi 250 milioni di euro in due fasi ma tassativamente entro il 2025) per avviare un percorso trascurato da e per anni ? A dire il vero dopo la sindacatura Alemanno la destra all’opposizione, sia capitolina che municipale, si è sempre mostrata sensibile (probabilmente per motivi tattici) alle vicende del sito chiuso nel 2013 ma mai bonificato e ancora in parte tossico, soprattutto quando la pioggia ‘lava’ la montagna di rifiuti e il percolato scorre.

Malagrotta è ‘una ferita aperta a cui è urgente porre rimedio: per questo adesso la messa in sicurezza e la bonifica saranno per noi una priorità assoluta. È un debito nei confronti del territorio a cui le istituzioni hanno deciso di porre giustamente rimedio’, dice subito il sindaco della Capitale Gualtieri aprendo la riunione congiunta straordinaria dei consigli municipali XI e XII. Ci sono tutti, insieme al sindaco: dall’asssessora all’ambiente e ciclo rifiuti Sabrina Alfonsi al commissario straordinario per la bonifica e la messa in sicurezza delle discariche abusive Generale Giuseppe Vadalà al team di esperti schierati sotto gli scanni dei consiglieri e artefici , sotto la guida di Vadalà, dei progetti di risanamento. ‘ È un lavoro colossale assolutamente necessario e urgente vista la quantità enorme di rifiuti, molto superiore a quella che avrebbe dovuto esserci, di percolato e di biogas- spiega Gualtieri- Dal capping provvisorio alla captazione e estrazione del percolato e del biogas, fino alla nuova cinturazione e al capping definitivo. Ci auguriamo che il nuovo Governo confermi l’impegno finanziario di 249 milioni a favore di questi interventi, che consentiranno poi l’intera bonifica dell’area e la sua restituzione ai cittadini e al territorio come grande polmone ambientale’, riassume e in parte anticipa Gualtieri.

Sì perchè i progetti ci sono ( li ha lasciati in eredità il governo Draghi) ma serve la ratifica del governo Meloni per renderli operativi. Potrebbero partire nell’ormai prossimo 2023 anche grazie a procedure semplificate, si sbilancia in ottimismo il ten col Pino Tarantino, uno dei due subcommissari che ha lavorato al progetto della messa in sicurezza della discarica. Quanto al capo del team, il generale Vadalà, abbonda in spiegazioni tecniche, come è giusto che sia. Intanto assicura che nella fase della messa in sicurezza – primo passo indispensabile, secondo Vadalà in vista delle successive bonifica e riqualificazione- per il capping (l’impermeabilizzazione della fossa che raccoglie i rifiuti) si cercherà di non usare il Fos, frazione organica stabile. Inoltre, verrà captato il biogas tuttora presente. Poi il diaframma plastico sarà rifatto estendendone il perimetro dagli attuali 5,8 a 6,3 chilometri, per congiungersi infine ‘ai margini del sistema polder, alto 35 metri e costruito con le più alte tecnologie’.

I consiglieri di maggioranza e opposizioni dei due municipi sono presenti in forze e si fanno sentire soprattutto nella illustrazione e nelle dichiarazioni di voto dei 5 odg presentati. Passa all’unanimità l’odg del centrodestra ma quasi ricalcato su quello presentato per la maggioranza da Gianna Costantini, che tra l’altro impegna la giunta municipale ad attivarsi per accelerare l’approvazione definitiva del finanziamento e il progetto completo dei lavori. La lista Calenda, con la consigliera Francesca Severi aggiunge un odg impegnativo: la necessità di potenziare il monitoraggio dell’Arpa, l’agenzia regionale, predisponendo ‘una o più reti di monitoraggio per la rilevazione continuativa degli inquinanti di acqua, suolo, sottosuolo, aria e miasmi, nell’area della discarica e nell’area circostante, nonché le falde acquifere a valle della discarica di Malagrotta, dall’immediato e per tutta la durata delle operazioni di capping, di bonifica e più in generale di messa in sicurezza dell’area”. Negli interventi il discorso si allarga alla riqualificazione dell’intero quadrante, al futuro della zona industriale che vi è compresa, alla destinazione dell’area verde che dovrebbe sorgere lì dove era la discarica.

Comprensibile la soddisfazione dei presidenti dei due municipi: ‘oggi è un giorno storico: presentato il progetto di riqualificazione di Malagrotta ‘ si legge nel comunicato congiunto di Elio Tomassetti e Gianluca Lanzi. ‘Per noi questo era un atto dovuto ai nostri territori. Allo stesso tempo però ha rappresentato un passaggio storico, un cambio di rotta fondamentale nella gestione dell’ex discarica più grande d’Europa. A ispirarlo è stata innanzitutto la scelta di condivisione con i territori e del confronto con comitati e residenti. Questa attenzione e questo ascolto ci guideranno anche nei passi successivi, nel nostro impegno comune di verifica dei progetti che dovranno essere realizzati. Al termine della discussione abbiamo approvato un ordine del giorno per chiedere all’amministrazione di intervenire nei confronti del Governo, affinché vengano confermate e rese disponibili entro il 31 dicembre 2022 le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (249 milioni di euro) in modo tale che la struttura del Commissario straordinario possa impegnarle e bandire le gare per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza dell’ex discarica di Malagrotta e, inoltre, per chiedere di mantenere costantemente informata la cittadinanza, attraverso il coinvolgimento del Commissario straordinario, in merito allo stato di avanzamento degli interventi di messa in sicurezza dell’ex discarica di Malagrotta’.

Il segno profondo di una giornata davvero straordinaria lo hanno dato però -più che gli illustri convenuti nella sala Petroselli- i cittadini delle varie associazioni presenti e sta nel no netto, deciso, a nuove discariche o impianti di trattamento dei rifiuti. La Valle Galeria ha già dato, ora basta.


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