di Luisa Stendardi e Raffaella Leone
Era prevedibile? Forse. Quello che è certo invece è che i sindacati confederali uniti hanno dato una risposta possente al gravissimo attacco di sabato scorso ‘firmato’ dai neofascisti di Forza Nuova alla sede nazionale della Cgil . Era difficile entrare a Piazza S .Giovanni ,era difficile anche arrivarci con i mezzi pubblici o privati: già alle 14,30 del pomeriggio la storica “piazza rossa” che ha visto tante manifestazioni dalla nascita della Repubblica in poi, era stacolma di gente. Mai più fascismi, recitava lo striscione/sintesi della manifestazione, organizzata da Cgil, Cisl e Uil nel giorno che ricorda proprio una delle atrocità fasciste, la deportazione degli ebrei romani verso i campi di sterminio nazisti.
E’ una manifestazione sindacale, non politica. Le bandiere sono quelle dei sindacati, i temi sono quelli dei sindacati. Lo riassume bene dal palco proprio Landini, il segretario della Cgil: “Questa piazza parla a tutto il paese, questa non è solo una risposta alla squadrismo fascista ma in realtà è qualcosa di più, rappresenta il paese che vuole cambiare . Essere antifascisti è garantire l’attuazione della Costituzione.”
I politici ci sono, solo quelli del centrosinistra perché il centrodestra ha sospettato una strumentalizzazione della sinistra , alla vigilia dei ballottaggi, e quindi non partecipa. Ma questa volta la politica non è protagonista, nessun politico sale sul palco dove si alternano gli interventi. Leader di partito, ministri, assessori regionali restano tra la folla che riempie la piazza, insieme a don Ciotti, presidente di Libera, a molti attivisti di vari gruppi e movimenti, a Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’ANPI, a esponenti anche della Confederazione dei sindacati autonomi.
E’ il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri a calcolare a “occhio e ringraziare i 100mila presenti- 60mila secondo la questura, 200mila secondo una stima successiva. ” Cento anni fa Bruno Buozzi, uno dei fondatori della UIL, tornò a casa insanguinato, i fascisti avevano fatto irruzione nella sede e avevano picchiato i partecipanti, a cento anni di distanza noi non permetteremo che questo accada di nuovo …In questa piazza c’è la nuova resistenza” E poi le tematiche del lavoro “Basta alle multinazionali che scorrazzano nel paese …basta ai soldi pubblici alle aziende senza condizionalità…E’ indispensabile una riforma fiscale , basta ai condoni …
Per Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, “L’attacco alla CGil imponeva una sola scelta essere qui contro tutti i fascismi … siamo qui per incalzare il Governo e le imprese su questioni concrete, siamo qui con il nostro protagonismo sociale… difesa della democrazia, lavoro, lotta alla povertà sono facce della stessa medaglia… siamo qui per respingere disegni di natura eversiva. Strumentalizzare le paure , questo stanno cercando di fare i movimenti neofascisti. Gli attacchi vergognosi a Liliana Segre ,oggi ,giorno in cui ricorre l’anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma del 1943, ribadiamo la richiesta al Governo: si proceda allo scioglimento delle organizzazioni neofasciste e neo naziste”.”
Luca Visentini del CES , la Confederazione europea dei sindacati, porta una visione transnazionale . “Il movimento sindacale europeo, è unito. questo è stato un attentato fascista contro il sindacato, simbolo della vita democratica …ieri i migranti ,oggi le misure di tutela della salute pubblica, i movimenti populisti cavalcano la rabbia sociale per costruire un modello autoritario. Il neoliberismo autoritario che favorisce l’espansione delle multinazionali. a discapito dei diritti dei lavoratori…non possiamo accettare una ripresa economica senza lavoro e con la povertà in aumento . Al centro dobbiamo mettere la redistribuzione della ricchezza , il welfare, la solidarietà sociale…E chiediamo con forza la sospensione dei brevetti sui vaccini”
Si temevano disordini, e questa volta sì, era stato predisposto un sostanzioso schieramento di pubblica sicurezza, ma la manifestazione prosegue pacifica e colorata senza il minimo cenno di tensione. Spetta a Maurizio Landini nell’intervento conclusivo ricostruire il collegamento tra l’attività sindacale e l’attacco alla confederazione: “, C’è un’emergenza che si chiama lavoro, sicuro e non precario e l’obiettivo è quello della piena occupazione e ci hanno attaccato per questo ,sia ben chiaro…C’è un primo atto che chiediamo al Governo, le forze che si richiamano al fascismo devono essere sciolte…Il,fascismo non è semplicemente violenza, è anche un sistema di idee che dobbiamo sconfiggere …la lotta al fascismo si fa innanzi tutto estendendo la democrazia …”
La domanda di Landini è ” E anche se i dati ci dicono che c’è una crescita, la domanda che ci dobbiamo fare è non solo quanto durerà ma quale lavoro si crea con questa crescita? L’80 per cento sono contratti a termine, noi abbiamo bisogno di lavoro stabile, abbiamo bisogno di combattere la precarietà. . E poi nella pandemia è aumentata la povertà, la precarietà che demolisce la democrazia e il Governo lo deve capire. Infine non dobbiamo sprecare l’occasione di usare bene le risorse del PNRR , purtroppo in queste ore è arrivata la notizia che un’altra persona è morta sul lavoro…bisogna prevenire e quindi la sicurezza sui luoghi di lavoro deve divenire per tutte le imprese un investimento e non un costo… Una riforma fiscale infine deve avere un effetto chiaro, aumentare il netto in busta paga e nelle pensioni…” La piazza applaude e ascolta e tutto si conclude con il canto corale di Bella ciao