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Il Municipio promette: il Parco dei Quattro Venti non resterà un’opera incompiuta

Raffaella Leone

Nessuno ha la bacchetta magica, ma il Parco dei quattro venti nel giro di sei-sette mesi (210 giorni è la cifra indicativa) cambierà faccia . E con molte novità: dalla recinzione per garantire maggiore sicurezza, alle fontanelle- ne sono previste due- all’illuminazione adesso decisamente carente. Intanto sono ripresi i lavori per la messa in sicurezza dell’area, e già questa è una novità non da poco.

La bacchetta magica non ce l’ha neanche Elio Tomassetti, il nuovo presidente del nostro Municipio, che però non solo ci mette la faccia, ma in più tiene fede ad una promessa da campagna elettorale: incontra i monteverdini, e ne ascolta le richieste. E sul parco dei quattro venti, familiarmente ‘ il parchetto’, le richieste sono varie, qualche volta contraddittorie, qualche volta irrealizzabili, come nel caso del prolungamento della pista ciclabile fino alla stazione di Trastevere: certo sarebbe un collegamento veloce, ma non si può fare perchè la pista finirebbe nel terreno condominiale di un palazzo privato.

A turno, gli abitanti dei dintorni del parco salgono sul muretto che funge da palco in questo incontro informale promosso dal presidente del Comitato di quartiereQuattro Venti Maurizio Marrale, da anni tenace attivista in difesa del parco ( é sua la definizione di ‘opera incompiuta’).

Area cani e area giochi con annesso campetto di basket sono le criticità più avvertite, quelle che accendono gli animi di un confronto che comunque si mantiene sempre su toni pacati, tranne le reciproche accuse di maleducazione. ‘ D’estate non possiamo stare con le finestre aperte, i cani abbaiano continuamente, cominciano al mattino presto, ci svegliano anche quando potremmo restare a letto a riposare un pò più a lungo’, protesta una signora che non ha niente contro i quattro zampe- chiarisce- solo vorrebbe veder rispettato il suo diritto al riposo.

Quanto all’area giochi, non sono le vivaci e allegre grida dei bambini ad innervosire chi abita lì sopra, quanto i continui e penetranti richiami degli adulti, che non sempre misurano i decibel dei rimproveri. Sul campetto di basket poi il problema si fa pesante: a nome di 60 (sessanta) famiglie che abitano nei condominii intorno il portavoce racconta che tra palloni che rimbalzano e richiami dei ragazzi, le partite vanno avanti fino a sera inoltrata, quando non a notte, e addio riposo.

Servirebbe insonorizzare l’area, ma questo sì, é un intervento di cui si potrà parlare solo quando sarà conclusa questa fase dei lavori. Forse a quel punto gioverà anche la recinzione, non una rete più o meno facilmente violabile come ora. Una recinzione chiusa con un lucchetto, e con orari di apertura e chiusura codificati: a questa ipotesi si lavora in municipio.

Un discorso a parte meritano gli orti urbani, un sogno che i frequentatori del parchetto vorrebbero tanto veder realizzato: si faranno, il progetto lo prevede, ma ci vorrà tempo: ora la terra su cui potrebbero sorgere è terra di riporto, terra di cantiere del tutto inadatta alla coltivazione e che quindi va sostituita. Una volta realizzati, gli orti potrebbero essere affidati a turno ad associazioni che ne facciano richiesta partecipando ad un apposito bando di gara d’appalto. Ma questo riguarda un futuro non immediato e nemmeno tanto prossimo. Per ora conviene vigilare affinchè i lavori di riqualificazione in corso- iscritti nel bilancio capitolino per una somma di circa 400mila euro- vadano a buon fine. Ci sarà tempo per pensare ai miglioramenti. Entro questa consiliatura, si spera.

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