Raffaella Leone
C’è una scuola nel quartiere- anzi, sicuramente ce ne sarà più di una, ben vengano le segnalazioni al sito- che da qualche anno si impegna a coltivare e far crescere tra gli studenti la passione -o anche solo la voglia di provarci- della scrittura: poesie e componimenti poi selezionati da una giuria e premiati, a seconda dei risultati, con buoni-libro rispettivamente da 100, 70 e 50 euro e con una menzione speciale per chi non è salito sul podio. La scuola è l’ISS Federico Caffè, l’istituto di Viale di Villa Pamphilj dai molti corsi di insegnamento prevalentemente a carattere tecnico-scientifico, ma che evidentemente assegna il giusto valore alla pratica della lingua italiana. Al punto da istituire il premio Petrarchino, promosso dall’Istituto e dal Centro di Istruzione per Adulti CpiA 3, giunto quest’anno alla quarta edizione e nato sull’iniziativa -sostenuta dal collegio dei docenti- del prof Vincenzo Valentino.Diviso in due sezioni- studenti e adulti- il premio/concorso prevede una ‘cerimonia’ di premiazione – che si è svolta mercoledì scorso- con lettura dei componimenti selezionati dalla giuria, composta da: Sonia Giovannetti , presidente, (poetessa, scrittrice e critica letteraria), Alessandro Antonaroli (scrittore, ex insegnante), Nina Quarenghi (scrittrice, insegnante),Premio Petrarchin@ Studenti scuola secondaria.
Tutt’altro che un concorso/premio ‘territoriale’ , peraltro in un quartiere in sé non povero di stimoli culturali, il Petrarchino in questi anni si è allargato oltre i confini regionali (quest’anno, poi, tra gli aspiranti poeti c’era anche un gruppo di detenuti di Regina Coeli, uno di questi ha ricevuto una menzione speciale per la poesia dal titolo Verso sera) . Per la sezione studenti, il premio è andato a una giovanissima Ludovica Daniela Nocella, dell’ IIS Einaudi (Roma) con la poesia Briciole. Nella sezione adulti i 100 euro del primo premio sono andati a Rosa Russo, a sua volta insegnante nella secondaria Rita Levi Montalcini di Civitella Torricella, in provincia di Teramo, che ha vinto con la poesia Il mare oblìo del dolore. ‘Non avrei mai immaginato di arrivare in finale, meno che mai di vincere. Ho saputo del Petrarchino e quest’anno ho voluto mettermi in gioco’, mi dice la prof di lettere che da 4 anni tiene un laboratorio di scrittura creativa della poesia. ‘Mettersi in gioco è diventata la mia filosofia di vita sin da quando ho fatto il salto dalla scuola primaria. E comporta di trasmettere una cultura che non è fatta solo di parole, ma di fatti che siano di esempio per i ragazzi, una cultura in cui possano specchiarsi e riconoscere il proprio vissuto e i propri valori’. Come quel ragazzo che anche all’esame di terza media ha portato in testimonianza il lavoro svolto nel laboratorio : la poesia mi ha aiutato ad affrontare le mie paure.