In coda per la raccolta straordinaria di rifiuti ingombranti, la faccia civile di Monteverde
Non tutti i materassi finiscono sul marciapiede sottocasa, complicando lo slalom a cui già sono costretti i passanti per evitare buche, ‘ricordini’ dei cani, mucchi di foglie secche che quando sono bagnate sono anche pericolose. E non tutte le stufette, i computer, i mobiletti, gli scaffali di plastica, gli stendini, e in genere tutte quelle cose che restano in casa a ingombrare, subiscono la stessa sorte. Capita che la tanto bistrattata ( il più delle volte a ragione) Ama, ogni tanto faccia la cosa giusta, e questa periodica raccolta di rifiuti ingombranti è sicuramente una buona iniziativa. Dovrebbero farla più spesso, commentano quasi tutti i ligi alle regole che sono qui a vuotare macchine e portabagagli. E magari dovrebbero ripristinare il punto di raccolta a piazza San Giovanni di Dio, vero snodo tra Monteverde vecchio e nuovo, la domenica quando non c’è il mercato lo spazio ci sarebbe, commentano in molti. Ama però da quest’orecchio non ci sente.
C’è tutto un mondo casalingo – con relativi mobili sui balconi- nelle auto in coda nel piazzale di San Giovanni Eudes, tanto che a metà mattinata una indaffarata operatrice dell’azienda comunale invita tutti con molta decisione a mettersi in doppia fila, tanto lo spazio c’è e il tempo per vuotare i portabagagli pure. Esce di tutto, anche perchè questa raccolta straordinaria di metà febbraio ha avuto qualcosa di diverso: la possibilità di consegnare anche cellulari e tablet ancora utilizzabili ma non più usati, libri ( da ri-usare, si spera), biciclette, ausili per disabili, grazie alla collaborazione con Associazioni Culturali, di Volontariato e Cooperative Sociali che portano avanti progetti di recupero.
‘Probabilmente molti stanno ristrutturando casa grazie ai bonus decisi dal governo, e si liberano dei mobili che non vanno più bene’, osserva Paola. Lei è arrivata dalla Magliana, ha lasciato una vecchia sedia e un cuscino, aveva portato anche un contenitore di olio usato ma oggi non ne è prevista la raccolta. Si dichiara un’ambientalista convinta e non della prima ora, rispetta religiosamente le regole della raccolta differenziata. ‘Ci sto male quando vedo la spazzatura sui marciapiedi, ma dico io, che ci vuole a fare due passi in più e arrivare al primo cassonetto vuoto? Se non rispettiamo l’ambiente che ci sta intorno non andremo lontano’, prevede senza un filo di ottimismo.
In effetti c’è molto legno, oltre alla solita onnipresente plastica, nel cassone dove gli addetti dell’Ama depositano i più svariati oggetti, accanto al cumulo di scatole e cartoni posati , stavolta solo momentaneamente, sul marciapiede. Finiranno lì anche le padelle che Enrica ha portato da San Giovanni di Dio. Lei ricorda bene quando il punto di raccolta era sulla piazza. ‘Ora bisogna arrivare fin qui, certo non è comodo, ma è la cosa giusta da fare’. La cosa giusta, appunto, e se riesce a farla l’Ama forse possiamo riuscirci tutti.
Il quartiere ha sempre mostrato buona sensibilità per questa raccolta, tanto che quando per molti anni, l’abbiamo pubblicata sulla pagina di Monteverdein, (eravamo l’unico sito di quartiere), è stato raggiunto il record di 10 container giganti, purtroppo diminuiti dopo la delocalizzazione a Eudes.
Era iniziata circa 20 anni fa, con un container.
Dopo alcuni anni propio Monteverdein aveva sollecitato la raccolta dell’olio esausto, che era iniziata con pochi litri, per giungere a oltre 600 litri nell’ultimo anno in piazza san Giovanni di Dio.
Noi continuiamo a richiedere il ritorno nella nostra piazza, sperando che Ama ascolti, ma con i sordi, ogni tipo di dialogo è superfluo…