In librerìa sì, ma entro i duecento metri da casa
Sì, in questa lunga quarantena molti hanno scoperto la lettura. E no, per le librerie indipendenti che hanno riaperto la sopravvivenza non sarà facile, per alcuni nemmeno possibile. A livello nazionale ci sono già librerie che già annunciano la chiusura definitiva.
Barbara e Maurizio – I Trapezisti di via Mantegazza- hanno riaperto ma con molta preoccupazione. In questi mesi come la maggior parte delle librerie anche loro hanno lavorato online, il meccanismo a pasqua si é inceppato e ‘inzeppato’ di dolci. Smaltito il magazzino di uova e colombe pasquali, torneranno le spedizioni ma sarà richiesto un contributo alle librerie per le spedizioni di 1 o 2 libri. Il fondo di circa 65mila euro messo a disposizione da editori volenterosi é stato esaurito in dieci giorni, forse se ne riparlerà a maggio,ma chissà.
Il fatto é che il governo ha dato sostegno con i pur controversi 600 euro a varie categorìe, persino ai notai (storicamente non presenti tra le categorie svantaggiate) ma non ha considerato gli esercenti dei negozi. Tutto é demandato ai Comuni, e Roma ha già raschiato dal bilancio gli aiuti per la spesa e per l’affitto della casa in cui si abita. Niente per il terziario e sì che Roma é la capitale del terziario, nota Barbara . Maurizio approva e condivide.
Nessuno sgravio, neanche in piccola percentuale, per l’affitto del negozio. Solo a fine anno si potrà chiedere uno sgravio delle tasse. Ma intanto bisogna pagarlo, l’affitto come le bollette.
I Trapezisti continueranno con le spedizioni online e si stanno attrezzando anche per riprendere gli incontri in libreria con gli autori, questa volta online sulla piattaforma zoom.
Ma, e Maurizio lo dice esplicitamente, é il governo che deve muoversi per tutelare anche le librerie indipendenti. Sarà pur vero che il libro non é considerato un bene essenziale, ma ha aiutato molti di noi, prigionieri in casa, e soprattutto i bambini- sottolinea Barbara- a resistere.