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In migliaia contro la discarica di Monte Carnevale. No a Malagrotta 2, sì al recupero ambientale di Valle Galeria

Al di là delle migliori previsioni la partecipazione alla manifestazione organizzata dal Comitato Valle Galeria libera come prima azione di protesta contro l’ordinanza della sindaca per la realizzazione della discarica di servizio di Roma nella zona di Monte Carnevale, a soli 2 chilometri dalla mega discarica di Malagrotta, chiusa nel 2013.

Luisa Stendardi

L’appuntamento per il sit in di protesta contro l’apertura della nuova discarica di Monte Carnevale, era fissato per le dieci nello slargo di via di Ponte Galeria, uno dei pochi spazi , se non l’unico, dove possono radunarsi i cittadini delle diverse zone sparse della valle Galeria . Un luogo abitato complessivamente da circa 30 mila persone, divise nei quartieri di Piana del Sole, Massimina, Pisana, Portuense Magliana, Ponte Galeria, Malnome , Monte Carnevale, che non dispongono di una piazza, di un punto d’incontro dove ritrovarsi, riunirsi, manifestare.

A ridosso di un distributore di benzina, alle dieci del mattino era presente una folla consistente di cittadini, circa un migliaio, con cartelli e striscioni, pronti a protestare contro l’ordinanza della sindaca Raggi che ha individuato il luogo della discarica di servizio della città di Roma nel sito di Monte Carnevale, all’interno della Valle Galeria. A due chilometri dalla discarica di Malagrotta, che per cinquanta anni ha contribuito all’avvelenamento della valle, zona agricola- pastorale di pregio dove nel tempo si sono concentrati impianti industriali: un bitumificio, un gassificatore, un inceneritore di rifiuti ospedalieri ora spento e mai bonificato. Un luogo dove i cittadini si sono sentiti esclusi e abbandonati dalle istituzioni che infatti erano presenti alla manifestazione senza bandiere , nè segni di riconoscimento, potremmo dire “in incognito” , per espressa richiesta del Comitato organizzatore, che ha invitato tutti a partecipare come semplici cittadini e ha chiesto a tutti :politici, esponenti delle istituzioni a vari livelli, rappresentanti dei molti comitati cittadini presenti per solidarietà, come quello di Colleferro, e delle associazioni ambientaliste, di non intervenire dal palco per limitare gli interventi ai soli rappresentanti del Comitato Valle Galeria libera, con l’intenzione di fare informazione sulla condizione della valle senza innestare polemiche faziose.


Sopra un camioncino che fungeva da palco improvvisato , ha aperto il sit in Claudio Fetoni, presidente del Comitato Valle Galeria libera ,di cui ha ricordato i principali obiettivi: “Il Comitato lotta per riqualificare il territorio invaso da impianti inquinanti. Abbiamo da un parte una vasta distesa di campagna e dall’altra chilometri occupati dalla discarica di Malagrotta e da altri impianti industriali.” Il Presidente saluta e ringrazia tutti i rappresentanti delle forze politiche che “oggi dovrebbero essere presenti senza bandiere e volantini di appartenenza e impegnarsi insieme a noi per evitare di fare propaganda politica …il Comitato , pacifico e apolitico , si dissocia da qualsiasi atteggiamento violento”

Dopo di lui sono invitati a parlare per spiegare le condizioni ambientali in cui vivono gli abitanti della Valle, altri esponenti del Comitato: Manuela D’Antoni, vice presidente, Marco Papi, agricoltore e Presidente dell’Associazione Apicoltori di Roma, ed altri.

I prossimi appuntamenti del Comitato saranno presso le istituzioni ,”andremo a protestare sotto al Campidoglio e alla Regione” disturberemo il Consiglio regionale che ha la sua sede proprio qui , a via della Pisana, ci faremo sentire e organizzeremo la battaglia legale, già in corso da parte dell’associazione Raggio verde, un team di avvocati che segue la questione dei ricorsi. “La battaglia sarà durissima, Raggio Verde si è già occupata di Monti dell’Ortaggio e , dopo una lunga battaglia legale, l’autorizzazione è stata revocata.Sostenete la battaglia legale” Qui arriva l’invito ad iscriversi al Comitato e a contribuire alle spese legali che saranno ingenti.

A conclusione dei vari interventi un piccolo corteo si muove in direzione di Monte Carnevale. La gente che dall’inizio della manifestazione è aumentata considerevolmente, si parla d.circa 5,000 persone, si avvia verso la strada che porta al sito e un piccolo gruppo di manifestanti con la bandiera italiana inscena una specie di protesta , criticando la decisione degli organizzatori di non concedere la parola al pubblico. Si tratta di una piccola minoranza che viene ignorata dalla maggioranza dei manifestanti.

Cosi verso le dodici la protesta si conclude con grande soddisfazione del Comitato organizzatore, che annuncia : ” Per la Valle Galeria l’unica richiesta accettabile è la formazione di un tavolo congiunto di tutte le istituzioni per parlare solo di riqualificazione ambientale della valle. “Uniti si lotta, la valle non si tocca”

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