Molti indossano le mascherine, chi non le ha trovate (ma pare che i parrucchieri le abbiano) copre naso e bocca con la sciarpa, tutti rispettano centimetro più centrimetro meno, la distanza di un metro dal vicino.
Questa volta il messaggio del governo é arrivato forte e chiaro, e i monteverdini rispettano si direbbe rigorosamente le indicazioni. Il contagio cresce in tutta Italia, a Roma il bollettino di mercoledì 11 marzo dello Spallanzani registra 88 ricoverati, 73 positivi a Covid-19, di questi 13 hanno bisogno di supporto per respirare, in osservazione ce ne sono 15, i dimessi perchè negativi al nuovo corona virus sono 295, 17 sono in isolamento a casa o alla Cecchignola.
Ingressi contingentati al supermercato e in farmacìa, la gente in coda é silenziosa e consapevole che rispettare gli obblighi é l’ultima frontiera e se il contagio continuerà ad estendersi non resterà che chiudere tutto, come già chiede la Lombardia. Dentro tutti gli operatori indossano la mascherina.
La mia non la cambio da tre giorni, mi dice la farmacista che regola le entrate a piazzale Dunant, ma come si fa a lavorare così? Al nord si sono attrezzati, hanno messo fogli di plexigas per proteggere chi sta dietro al banco, noi non li abbiamo. Anche dentro il supermercato gli addetti ai banchi e alle casse indossano mascherine. Gli scaffali sono ben forniti, é stato un attimo di follìa quello che ha portato all’assalto notturno ai supermercati.
Su facebook si moltiplicano le offerte di volontari che offrono aiuto per la spesa o per la farmacia. Forse non usciremo migliori, noi popolo, da questa brutta vicenda ma almeno avremo imparato a rispettare le regole. Non solo nell’emergenza, speriamo.