C’é l’immancabile materasso, e un grato pensiero va subito al senso civico di chi si é preso la briga di portarlo al punto di raccolta invece di lasciarlo sul marciapiede. Ma il grande camion dell’Ama fermo fino alle ore 13 a via Eudes all’angolo con via della Pisana, nella tarda mattinata soleggiata appare per metà vuoto, se paragonato al “gemello” che venerdì 1 novembre ha sostato a Monteverde vecchio. Ma le macchine vanno e vengono, non si formano code grazie allo slargo decisamente più spazioso. Molte signore e diversi giovani, anche qui a smentire il luogo comune che li vuole insensibili al decoro urbano e sordi alle indicazioni del Campidoglio. Pochi i rifiuti pesanti, gli operatori dell’Ama – anche stavolta mi lasciano fotografare (non loro e non le persone, giustamente) – aiutano a caricare sul camion e a distribuire i vari materiali nei contenitori. Materiale elettrico, cavi, piccoli quadri, sedie di plastica, una bicicletta da camera, una sella di motorino.
A sorpresa, l’Ama gode di buona considerazione da questa parte del quartiere. Dopo due anni di amministrazione qualcosa di buono si comincia a vedere, mi dice un giovane indaffarato a trasferire piccoli ingombranti dal portabaglio al camion. Qui la pulizia c’é e si vede, concorda una giovane donna.
E visto che il territorio é esteso, Ama ha fissato un altro punto di raccolta a via della Giovanna, sull’Aurelia. Quasi una gita fuori porta, ma anche qui il camion é quasi vuoto ed é l’ora di smobilitare. Smobilito anch’io, chiedendomi perchè quel qualcosa di buono che si comincia a vedere io non riesco proprio a vederlo, tranne rare eccezioni.