Raffaella Leone
Seduta a oltranza, consiglieri che in pausa pranzo mangiucchiano snack al cioccolato (cibo di conforto per eccellenza, ndr), durante la pausa gran via vai e conciliaboli nell’emiciclo, audio -dal vivo e in streaming- funzionante a tratti, diretta streaming che dopo un pò si blocca e non c’è verso di farla ripartire. E’ vero, gli impianti sono da sostituire o ancora in rodaggio, ma non si può dire che sia filato tutto liscio nella prima seduta ‘di contenuto’ del nuovo Consiglio municipale, quella dedicata all’illustrazione delle linee programmatiche. E solo apparentemente è un problema tecnico. L’intoppo che poi condizionerà i lavori e porterà alla seduta a oltranza è tutto politico. Anzi, a ben guardare, vi si possono leggere i temi di scontro o di confronto che si preparano (anticipo: nella estenuante votazione dei 10 emendamenti – 8 della lista Calenda e 2 del centrodestra- e 32 odg dell’opposizione passano all’unanimità e quindi condivisi dalla maggioranza gli emendamenti su Piazza Scotti e sull’osservatorio per Valle Galeria).
Tutto nasce dalla meritoria iniziativa del presidente della Giunta Tomassetti, che ha fatto avere in anticipo le linee programmatiche a tutti i consiglieri. Anticipo sufficiente? No, denuncia l’opposizione, che non partecipa alla prima votazione per protesta contro la maggioranza che in sede di conferenza dei capigruppo- il giorno prima- aveva rifiutato di cambiare l’ordine dei lavori rinviando di un giorno- questa era la richiesta, considerata anche l’assenza annunciata e motivata di un membro dell’opposizione- l’esame e il voto degli emendamenti. Nelle dichiarazioni di voto i toni sono ovviamente critici ma nel complesso pacati, diversi dalla domanda ‘provocatoria’ (la definizione è sua) del giovanissimo grillino Lorenzo di Russo ,alla sua prima assise politica, che non si sente tranquillo e chiede se il presidente si preoccuperà più dei franchi tiratori della maggioranza o dei problemi del territorio.
La maggioranza comunque si comporta per l’appunto da maggioranza, non passa la richiesta di rinvio. La seduta prosegue e Tomassetti ( il programma completo scorrendo il link) può illustrare le linee programmatiche. Grande attenzione ai temi del sociale, della scuola, dei giovani. delle periferie. Tomassetti sa bene che il territorio del municipio ha perlomeno due facce, il quadrante di Monteverde vecchio, benestante e ben fornito di servizi, e il più esteso – fino a Bravetta e Massimina- Monteverde nuovo, penalizzato sotto molti aspetti. Sa anche che non basta potenziare i trasporti – come pure è indispensabile- per avvicinare la periferia al centro, anche se questo è uno dei problemi su cui si impegnerà : servono anche centri di aggregazione, spazi sociali, servizi, scuole, per riqualificare e rendere più vivibile il territorio.
Qualcosa da riqualificare c’è comunque anche nella benestante Monteverde vecchia, per esempio il mercato di Porta Portese. Impossibile riassumere un programma ambizioso, la sfida dei prossimi cinque anni di consiliatura, che passa anche- forse prima di tutto- da un necessario potenziamento delle reali possibilità di intervento dei municipi. Su una cosa si può concordare, o almeno sperare che si realizzi : come ha detto lo stesso Tomassetti nella replica, la politica è tornata a Via Fabiola (immagino riferendosi all’antipolitica in voga in tempi recenti).
‘Quando esci spegni la luce’, disse qualche decennio fà Giancarlo Pajetta, dirigente del Pci, lasciando l’aula in quel momento semideserta di Montecitorio. Non so chi ha spento la luce a via Fabiola, io, stremata, ero già uscita.