Raffaella Leone
La battaglia per il Forlanini alla sanità pubblica mostra ancora una volta l’importanza dell’impegno costante- anche quando l’esito sembra pregiudicato- a difesa della sanità pubblica e contro la cessione dell’ospedale ad uno stato estero- il Vaticano- come vorrebbe la Dichiarazione di intenti firmata nei primi giorni di gennaio dal sottosegretario alla presidenza del CdM Mantovano in rappresentanza del governo Meloni e dal Segretario di Stato Vaticano cardinale Parolin . Così al flash mob sotto la Regione Lazio si sono ritrovati gli storici attivisti del Coordinamento Comitati, Associazioni e Cittadini per il Forlanini Bene Comune e la Cgil, impegnata sin dall’inizio a sostegno della causa. Da parte sua la Regione retta da Francesco Rocca, pur debitamente informata, comunica di essere stata colta alla sprovvista ma assicura che un dirigente– Urbani- della Pisana incontrerà una delegazione dei manifestanti. Non è difficile immaginare che l’incontro avverrà (se avverrà) dopo il 9 giugno: è vero che si vota per l’Europa, ma è in corso una campagna elettorale quasi totalmente basata su argomenti e polemiche interne, e il futuro della sanità pubblica e del Forlanini resta un tema su cui nessun partito vuole rischiare di schiantarsi, tutti consapevoli- a destra come a sinistra- di non avere le carte a posto.
I ‘soliti noti’ del Coordinamento sono a loro volta perfettamente consapevoli del clima preelettorale e ,soli, sostano sotto la sede della Regione per ricordare che Forlanini-sanità pubblica è un binomio inscindibile,fino a poco tempo fa un valore per lo stesso Vaticano. Salvatore Costa, dello Spi Cgil Lazio e membro del Coordinamento, legge alcuni passi dell’intervento di papa Bergoglio ad un incontro pubblico con dirigenti nazionali e regionali, politici, assessori della sanità: quando un Paese perde questa ricchezza che è la sanità pubblica incomincia a fare distinzione tra la popolazione, coloro che possono avere sanità a pagamento e coloro che sono senza servizio sanitario. Per questo è una ricchezza vostra, qui in Italia, la sanità pubblica. Non perderla, per favore, non perderla. Sono parole che vorremmo sentire da chi dovrebbe difendere gli interessi dei cittadini, della comunità, commenta amaramente Costa, in un paese in cui più di 4 milioni di italiani rinunciano a curarsi perchè non possono aspettare mesi o anni per una visita o un esame specialistico.
Di volta in volta attivist* del Coordinamento sottolineano le falle della Dichiarazione: è scandaloso, nota Luisa Stendardi, che l’ istituto pubblico per gli infortuni sul lavoro decida di investire milioni e milioni di euro per ristrutturare il Forlanini e regalarlo di fatto al Vaticano. La fondazione del Bambino Gesù, come e più di quella del Gemelli, ha ottenuto finanziamenti dal Qatar, se il Qatar investe vuol dire che c’è un ritorno di guadagno molto importante- fa notare Emilia Galtieri, quindi è una speculazione anche finanziaria a cui noi ci opponiamo. Chiediamo che nel Forlanini vengano allocati tutti quei servizi sociali e sanitari di cui la popolazione ha estremamente bisogno. Tutta l’area dell’ex Forlanini, che è di 280mila metri quadri, con tutti gli edifici, quelli storici e gli altri, un museo di livello internazionale, ecco, questo bene deve rimanere ai cittadini italiani, afferma Mariangela Pierro; tra l’altro è un’area corrispondente quasi a un quarto dello Stato Vaticano, quindi [il Forlanini] diventerebbe un altro pezzo dello Stato vaticano, dove lo Stato italiano non ha alcun potere . La sanità del Vaticano è prevalente a Roma e non è gratuita, i cittadini pagano parecchi milioni allo Stato del Vaticano.
Sherpa di alto e altissimo livello sono al lavoro sul dossier Forlanini al Vaticano nel più assoluto riserbo. Niente di ufficiale trapela dalle segrete stanze di qua e di là del Tevere, anche ora che la Dichiarazione di intenti è nota, addirittura rilanciata subito dopo la firma dalla sala stampa della Santa Sede, compresi i pochi dettagli e le molte omissioni. Non ci sarebbe ragione di tanta segretezza, a meno che non siano proprio i dettagli e le omissioni a imporre ulteriori rifiniture.