Raffaella Leone
Basta dire Porta portese per accendere gli animi, tanto più se il problema da risolvere è ultradecennale e complesso e l’attuale giunta è in ritardo sulla road map per la riqualificazione dello storico mercato all’aperto. Se ne è avuta conferma durante l’affollata riunione della Commissione speciale mercati rionali e Porta Portese a Via Fabiola , presenti e parlanti Tomassetti, presidente della Giunta municipale, Alessia Salmoni, vice presidente con delega alle attività produttive e rapporti con l’Ama, Fabio Magrini, presidente del Consiglio municipale e i rappresentanti delle opposizioni Gianni De Lucia ( Fratelli d’Italia) Lorenzo Di Russo( Movimento 5 stelle) Fabio Vittorini-(Gruppo misto). A presiedere, Isabella Cognatti,( presidente della commissione speciale . Ospite come sempre combattiva e preparatissima in materia l’architetto Laura Clerici, presidente del comitato di quartiere La voce di Porta Portese.
I bagni pubblici che non ci sono, le vie di fuga non previste, i cassonetti dell’Ama che vagano durante le ore di mercato, i [commercianti] censiti e gli irregolari abituali, i punti di ristoro inesistenti: ora come ora, il mercato di Porta Portese opera ai limiti della legalità. E’ una situazione che si trascina da decenni, segnata da tante promesse inevase delle varie amministrazioni capitoline e municipali , ma in riunione finisce sotto accusa l’attuale governo di via Fabiola insieme all’ufficio tecnico del municipio. Quello che era stato diluito nella inconcludente due giorni di Consiglio Straordinario su Porta Portese chiesto dalle opposizioni e svoltosi a inizio ottobre, riemerge e si condensa nei toni accesi del confronto in commissione speciale.
Argomento scottante, tra il tecnico e il politico, il progetto di riqualificazione dello storico mercato all’aperto, progetto votato quasi a fine mandato dalla giunta grillina e mai inviato dalla stessa giunta alla Conferenza dei servizi: lasciato in eredità , è bloccato dal dicembre del 2021 negli uffici del municipio. L’esame in Conferenza dei servizi è un passaggio indispensabile per far partire la complessa macchina burocratica, e c’è da sperare che l’attuale amministrazione municipale di centro-sinistra faccia in tempo entro la scadenza del mandato a mettere a terra (il pnrr non c’entra , ma dà l’idea del lavoro che c’è da fare) un piano di riqualificazione fattibile e basato su dati reali. Caratteristiche che evidentemente il progetto targato 5 stelle, secondo l’attuale giunta, non ha. Tomassetti le definisce ‘incompletezze’ su punti-chiave della riqualificazione da fare, dal numero e disposizione dei banchi,messi a bando a come fare le aree di ristoro, dalle vie di fuga a come dialogare con tutti gli enti interessati prima di presentare ufficialmente il progetto. Se ne riparlerà il 9 novembre (forse, la decisione non è ancora ufficiale) quando la commissione è riconvocata per ascoltare l’architetta Renzi – Ufficio tecnico del municipio- che ha firmato il progetto di riqualificazione del mercato votato dall’allora giunta a 5 stelle.
E’ intorno a questo progetto, dispiegato sul lungo tavolo della commissione, che la discussione si accende: se il progetto non va bene, chiede il consigliere 5 stelle Lorenzo Di Russo, mi dovete spiegare voi in questi due anni che cosa avete fatto, l’assessora [Salmoni] non può fare questo fare questo gioco di dire ‘voi non avete previsto le vie di fuga [nel mercato] ,c’è una parte di discrezionalità politica poi però c’è la parte tecnica, non è di competenza della politica disegnare le vie di fuga. Bene il passaggio delle ambulanze, bene il lavoro fatto con l’Ama, riconosce tuttavia Di Russo citando due delle principali criticità di Porta Portese, sottolineate anche da Fabio Vittorini del gruppo misto.
Meno conciliante, Gianni De Lucia, Fratelli d’Italia: da dicembre 2021 a novembre 2023 -si accalora- io non ho visto una modifica rispetto al progetto, state analizzando ancora quale è la percentuale tra censiti e regolari, [dei banchi del mercato] in realtà voi state nascondendo l’incapacità o la mancanza di coraggio di predisporre un progetto esecutivo, allora continuiamo l’analisi a fare l’analisi sine die di questa situazione per non prendere una decisione.’ Lei ci deve dire oggi che cosa è stato fatto dal dicembre 2021 al dicembre 2023′.
Chiamata in causa direttamente quale assessora competente Alessia Salmoni ribatte sulle osservazioni tecniche e cita l’efficace lavoro fatto con l’Ama che ha consentito, per esempio, la riapertura in anticipo delle strade su cui insiste il mercato. Fa osservare poi che per rifare un progetto percorribile ci vuole tempo , ma ci vuole soprattutto l’analisi- che le opposizioni non hanno fatto- della condizione attuale del mercato, a partire dai cassonetti, dalle vie di fuga ,dal censimento dei banchi, da un lavoro che, insiste l’assessora, per la prima volta ora si sta affrontando in modo organico e che deve essere a 360 gradi, perché ‘non basta mettere i quadratini su un progetto’. Non è un perdere tempo se si chiede l’aiuto della Prefettura e dell’avvocatura, anche in vista della messa a bando delle licenze.
Fa bene l’opposizione a sollecitarci, riconosce il presidente Tomassetti, a breve faremo un aggiornamento ma è indispensabile sentire il parere preliminare degli uffici competenti ( un tavolo è già stato aperto con Prefettura e avvocatura) perché sarebbe da irresponsabili mandare in Conferenza dei servizi un progetto di riqualificazione del mercato di grande portata senza avere acquisito il parere dei tecnici, e su questa base aver aperto un confronto con il comitato di quartiere e le associazioni interessate. ‘Se (oggi, ndr) non siamo pronti è perché ci vogliono dei tempi, non perché non vogliamo confrontarci con le opposizioni. ‘Se pensate che ci sia una soluzione semplice, vi assicuro che andiamo a sbattere tutti quanti’.
Puntigliosa e senza appello la bocciatura del progetto dell’architetto Laura Clerici, presidente del comitato di quartiere La voce di Porta Portese, altrettanto severa nel giudizio sulla riunione della commissione speciale https://www.facebook.com/vocediportaportese/?locale=it_IT
Dateci tempo per fare gli approfondimenti indispensabili, chiede in sostanza la Giunta. D’accordo, risponde in sostanza l’opposizione, purché non diventi la riedizione fuori dal palcoscenico di Aspettando Godot, l’opera teatrale di Beckett diventata metafora di una situazione in cui si attende sempre che accada qualcosa che non accade mai.