Raffaella Leone
Metti un pomeriggio di settembre a Villa Pamphilj. C’è chi corre e chi sta seduto ad ascoltare uno strano racconto a più voci e a più contenuti: quello di Storie di cinema…a Monteverde, l’incontro all’aperto che si è svolto nello spiazzo davanti al Villino Corsini, sede di una delle biblioteche comunali. Distanziamento rigorosamente rispettato, sedie con nome e cognome, prenotazioni obbligatorie, insomma un’organizzazione impegnativa ma ben attuata e apprezzata dai presenti, ‘una risposta al di là delle previsioni’, commenta una delle organizzatrici dell‘evento, promosso da Evento di Argillateatri, ArtSharing Roma e altri 2.
Il racconto a più contenuti di ‘il cinema a Monteverde’ è a ben guardare un racconto ad un solo contenuto: la cultura a Monteverde. La cultura alta e a volte un pò snob, e quella popolare che fa parte della nostra quotidianità, che abita le strade che percorriamo spesso senza sapere che lì hanno vissuto molti protagonisti della nostra letteratura, da Pier Paolo Pasolini- forse il più iconico- a Gianni Rodari- forse il più popolare. E l’elenco dei set monteverdini- ben riassunto in Storie di cinema, è una fonte preziosa quanto singolare, costretta come è stata dalla pandemia Covid a trasformare in un viaggio virtuale le visite guidate programmate inizialmente in presenza sui set cinematografici monteverdini.
Sul palco si susseguono gli interventi. Isabella Moroni, giornalista culturale, riassume la storia del progetto diventato virtuale per cause di forza maggiore, diciamo così. Penelope Filacchione, autrice lei stessa di un trailer dell’incontro, ci fa viaggiare nella storia moderna e contemporanea del quartiere a partire da quella Villa del Vascello così ben raccontata nel libro L’architettrice di Melania Mazzucco ,villa distrutta durante i combattimenti della Repubblica Romana e di cui resta solo la misera traccia di una piccola roccia davanti alla sede monteverdina del Grande Oriente d’Italia. Le attrici Brunella Petrini e Elena Stabile leggono brani di sceneggiatura e di poesia.
Bertolucci, Moretti, Verdone, Ozpetek, è un lungo elenco quello dei registi che hanno scelto set a Monteverde, vecchio e nuovo, come sa bene Pino Moroni (omonimia ma nessuna parentela con Isabella), vero mattatore dell’incontro, con i ricordi e gli aneddoti accumulati in anni di passione per il cinema.
E’ un racconto avvincente, che i presenti seguono incollati alla sedia. Per chi già sapeva è un ripasso. Per tutti gli altri, un arricchimento culturale abbastanza insperato, di questi tempi.