Raffaella Leone
‘I vigili sono venuti la mattina del 9 maggio, racconta Claudia. Mi hanno detto: lei non può vendere, non ha licenza. Deve chiudere. Ci sono stata male, ci sto male, mi sembra una sconfitta per papà, per la zia, per tutti gli sforzi che hanno fatto per non chiudere questo punto di incontro’.
Sì perché l’edicola di piazza Scotti non era solo un’edicola. Come una stanza di casa a cielo aperto, era il posto dove ci si incontrava, si chiacchierava, si litigava anche, qualche volta, quando c’era di mezzo la Roma o la politica, o i lavori per rifare piazza Scotti secondo i desiderata dei 5 stelle, allora al comando del municipio. Il via vai di persone c’è ancora, Claudia c’è ancora: deve vuotare l’edicola, far portar via tutto, ha una decina di giorni per chiudere gli scatoloni, e questa volta non è la polizia municipale a metterle pressione, sono le società di distribuzione che hanno lasciato in conto deposito all’edicola riviste, pubblicazioni, inserti, libri, e ora rivogliono al più presto il materiale.
Anche il via vai c’è ancora: chi passa si ferma a chiedere soprattutto il perché, tutti sanno che l‘edicola non vende più quotidiani, fumetti, libri e quant’altro, tutti quelli che si fermano a parlare dicono di quanto sono dispiaciuti, ricordano la vitalità di Alfredo, la riservatezza gentile di Laura. Si ferma anche Shawdin, che per tutti è semplicemente Udin; lui lavora al mercato De Calvi, spesso all’alba dava una mano a Claudia per scaricare i pacchi dei quotidiani .Abbozza un sorriso, ma ha la faccia seria , anche lui perde un’abitudine che era diventata parte della quotidianità. Tenta invece di scherzare ancora Arvin, lavora a Il pozzo del gelato , le portava la colazione e qualcosa di fresco da bere nelle giornate di gran caldo. Ma tutti, dei negozi vicini, sono stati e sono gentili con me, dice Claudia.
Cosa succederà ora? Ci sarà un bando, Claudia se vuole potrà partecipare con un progetto a sue spese, come è previsto da regolamento. Quando? Claudia l’ha chiesto all’assessora competente, ma non si sa, come sempre quando c’è di mezzo la burocrazia. Si vedrà. Non si sa ancora con certezza nemmeno dove sorgerà la nuova edicola, in questi anni i progetti e le ipotesi hanno viaggiato da un lato all’altro dell’area, e solo negli ultimi tempi sembravano essersi fermati al centro della piazza risistemata. Del resto di progetti Alfredo ne aveva presentati e pagati tanti, regolarmente protocollati in municipio e regolarmente non esaminati dalla giunta a 5 stelle.
Per quasi 5 mesi Claudia ha tenuto aperta l’edicola da sola, ora da sola deve vedersela con la burocrazia, e deve cercarsi un lavoro. Il suo sogno è lavorare per una casa editrice. Per non allontanarsi troppo dal punto di partenza, la carta stampata.