candidato PD al Consiglio Comunale
- Da via Fabiola al Campidoglio, un bel salto. Come è nata questa decisione?
Dopo otto anni nel consiglio municipale del 12º ho deciso di candidarmi al consiglio comunale accogliendo una richiesta fatta dalle associazioni, dagli amici e soprattutto dai giovani democratici di Roma, che hanno indicato il mio nome all’unanimità.
Non lo nego, questa è una sfida complessa, sono tuttavia convinto che i giovani debbano essere meglio rappresentati nelle istituzioni e che sia necessario un ricambio generazionale della classe dirigente di Roma e del Partito Democratico.
- Roma ha un mare di problemi, secondo te quali sono le priorità?
I temi fondamentali su cui si gioca la partita di Roma sono quattro: gestione del ciclo dei rifiuti, trasporti, opportunità per le nuove generazioni e sociale. Dobbiamo coniugare tutti questi temi in un’ottica che sia di sviluppo sostenibile della città: in questo è fondamentale rafforzare e innovare il sistema di trasporti pubblici per consentire ai lavoratori ed ai cittadini di muoversi con i mezzi evitando di muovere le loro automobili.
Allo stesso tempo è necessario ripensare il ciclo dei rifiuti andando verso un modello di economia circolare, rafforzando quindi la raccolta differenziata e creando degli impianti moderni e leggeri di ultima generazione.
Infine sono convinto che per costruire una città migliore sia necessario garantire la crescita personale dei giovani attraverso l’aggregazione giovanile, strumento fondamentale per lo sviluppo della coscienza critica: da consigliere municipale, cinque anni fa, mi sono battuto e sono riuscito insieme allo sforzo del partito democratico ad aprire un playground nel nostro territorio. Penso che a livello romano dobbiamo lottare per avere spazi per giovani in tutti i quartieri. E poi il sociale, perché la Roma perfetta è la Roma che non lascia indietro nessuno: lo sviluppo non è tale se non è condiviso con tutti i cittadini, attraverso un rafforzamento dei Caf e una capillarizzazione dei centri per l’impiego e dei servizi sociali.
- C’è un settore che ti sta particolarmente a cuore?
Sono chiaramente molto vicino al mondo dell’associazionismo culturale e sportivo e del terzo settore. In questi cinque anni l’amministrazione a cinque stelle non ha fatto altro che chiudere le porte a quei cittadini che danno la loro vita per migliorare il loro territorio. Questo non è accettabile. Sono convinto che le associazioni culturali, i comitati di quartiere e le associazioni di categoria siano uno strumento fondamentale a disposizione di chi governa, per rendersi conto dei problemi e delle necessità della cittadinanza.