Raffaella Leone
Prima della chiusura per ferie e quindi probabilmente entro la prossima settimana il Consiglio del municipio quasi certamente esaminerà e voterà la mozione che chiede il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dello Stato di Palestina, mozione presentata e recepita nella riunione congiunta delle commissioni bilancio e cultura. che si è tenuta a via Fabiola per iniziativa del consigliere municipale Simone Colafranceschi, di Sinistra Civica Ecologista presidente della commissione cultura, collegata in streaming la consigliera Flavia Balestrieri, presidente pd della commissione bilancio con delega all’associazionismo e quindi anche lei direttamente coinvolta. All’origine di tutto, la raccolta firme nei giorni scorsi a Largo Ravizza sulla mozione infine approvata nella riunione congiunta del 17 luglio. C’erano tutte, pacate ma determinate e perfettamente consapevoli di quanto il tema della pace in Palestina sia scottante, le rappresentanti dei vari Comitati che hanno promosso la raccolta di firme su iniziativa di Cristina Mattiello, da sempre attiva su questi temi.
‘Non è il comitato per la Palestina che è venuto qui oggi, il nostro impegno è a tutto campo, sotto tutti gli aspetti, compresa la sorte degli ostaggi tuttora in mano a Hamas Data la gravità della situazione e il silenzio che qui da noi copre le più efferate azioni militari del gabinetto di guerra di Tel Aviv, riteniamo di dover andare oltre l’aspetto strettamente politico delle scelte del governo Netaniahu, riassume Serenella Svariati, presidente del Comitato Monteverde per la pace, il grande collettore che raccoglie le varie associazioni che hanno promosso la mozione.
‘L’idea della raccolta firme è nata perchè abbiamo pensato che la mobilitazione dal basso che stavamo mettendo in atto, anche da diversi mesi, dovesse avere anche un risvolto istituzionale- spiega Cristina Mattiello, di Monteverde Antirazzista, volevamo collegarci al primo livello istituzionale, che è il municipio, quello più a contatto con i cittadini e le cittadine . Per far vedere questa pressione ci è sembrato importante dimostrare che anche altre persone oltre ai vari comitati del territorio fossero pronte a schierarsi e a chiedere alle istituzioni di fare altrettanto’.
‘La raccolta firme è stata un crescendo di entusiasmo per noi, aggiunge Serenella Svariati , di Monteverde per la pace, molto attiva nel volantinaggio . Dall’iniziale diffidenza i monteverdini sono diventati più attenti, più partecipi, ascoltavano di più . Molti hanno firmato volentieri oltre che ovviamente per il cessate il fuoco immediato, per il riconoscimento dello Stato di Palestina, rendendosi conto che era una piccola cosa pratica che si poteva fare’.
La gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti, denunciata ormai quotidianamente anche dall’impotente Onu, da Amnesty International, dagli stessi alleati storici di Israele. L’Ifd, l’esercito israeliano, bombarda ospedali, scuole, accampamenti di rifugiati e persino le zone poste sotto la tutela dell’Onu. La feroce reazione del governo israeliano all’attacco compiuto da Hamas il 7 ottobre spacca, prima e più che la politica, le coscienze di tutti noi, ricordano di volta in volta le rappresentanti dei comitati. E, ancora una volta, non è questione di tifoserie, di una pace più importante di un’altra.’ Per avere la pace bisogna agire sui patti, suggerisce Mariangela Pierro- presidente dell’Odv Monteverde Solidale, organizzazione che da anni lavora con i migranti- patti politici, economici, eccetera, diversamente non c’è pace.’
La politica, con i rappresentanti presenti e in streaming ( Cusella e Cognatti della commissione cultura, per l’opposizione Galletti, ora in Forza Italia), fa la sua parte, Flavia Balestrieri ricorda il tanto che pure si è fatto, promuovendo incontri nelle scuole e seguendo un percorso non dettato dalla contingenza, Simone Colafranceschi cita l’Officina della memoria e della storia, strumento prezioso per i giovani, Fabio Magrini, collega di partito di Colafranceschi, indica nella palazzina di via Panfilo Castaldi una possibile sede pubblica di confronto su questi e altri temi, in un municipio che non mette a disposizione -fa notare Luisa Stendardi dell’associazione La tela- uno spazio disponibile per la cittadinanza. Resta l’incognita della data da fissare per l’esame della mozione. Deciderà la conferenza dei capigruppo, in fin dei conti le stesse commissioni coinvolte potrebbero- dovrebbero- insistere per accelerare i tempi.