Alla fine si è trovato lo spazio anche per il gattile, che inizialmente non era previsto nel canile comunale della Muratella, erede – ma molto più in grande- del canile di Porta Portese. Adesso ospita una quindicina di gatti, nove in terapia e gli altri liberi di aggirarsi sullo spiazzo davanti alla palazzina che ospita gli uffici. Finite cure e controlli, se c’è una colonia felina e una gattara di riferimento, saranno re-immessi sul territorio, come prevede la legge.
In gabbia sullo stesso spiazzo c’è un cagnolino. ” E’ molto timido, preferiamo non metterlo con gli altri cani più vivaci” ,mi dice il veterinario che se ne prende cura. La signora che lo aveva adottato un anno fà non se la sente più di tenerlo, così lo ha riportato al canile e non si sa se ringraziarla perchè perlomeno non lo ha brutalmente abbandonato in autostrada o legato a qualche palo in città.
E’ cresciuta la sensibilità verso gli animali, mi dicono in direzione sanitaria, e questo ha giovato anche al canile della Muratella. La asl- da cui in canile dipende- ha un pochino allargato i cordoni della borsa. Non tanto da trasformare la Muratella nell’agognato ospedale veterinario, che richiederebbe personale presente H24, ma il canile è comunque un posto di primo soccorso per cuccioli e adulti feriti o bisognosi di cure. I ‘pazienti’ vengono accolti in teoria fino alle 5 di pomeriggio, ma i cancelli restano aperti fino alle sette di sera, e “se c’è un’emergenza certo non ci tiriamo indietro”, dice il veterinario, rammaricato di non avere a disposizione una macchina per la risonanza magnetica che permetterebbe diagnosi rapide. Del resto direttrice e veterinari hanno la reperibilità, devono poter essere contattati anche quando il canile è chiuso e scatta per così dire il piano B: molti servizi sono esternalizzati, quindi ,previa autorizzazione della direzione sanitaria, il ‘paziente’ viene ricoverato nella clinica veterinaria più vicina sul territorio e la mattina dopo si procede con la registrazione e i vari passaggi burocratici.
Al lavoro c’è comunque una squadra multitasking, si direbbe ora: c’è il veterinario oculista, quello che studia il comportamento degli animali, persino un’etologa. E poi ci sono le volontarie e i volontari di varie associazioni, da Cucciolissimi a L’impronta, per citarne solo due, alla Muratella sono tante le associazioni di supporto. Ogni giorno, in orari che variano a seconda delle stagioni, portano i cani a fare una passeggiata. Affidato a loro, forse anche il cucciolo timido riportato indietro ritroverà un pò di fiducia negli umani.