Presentato per la prima volta al Federico Caffè il progetto innovativo che punta tra l’altro a coinvolgere scuola e associazioni culturali e di volontariato . www.federicocaffe.edu.it /SCUOLA DI QUARTIERE
Raffaella Leone
‘Ci hanno già messo a disposizione una stanza qui nella sede del Federico Caffè a via Fonteniana, i ragazzi possono aprire il punto di ascolto e preparare i poadcast e la web radio, due tra i punti innovativi e qualificanti , insieme al sito dedicato,del progetto della scuola di quartiere’. Anna Ventrella, presidente di MoVi Lazio, è la ‘madre’ del progetto: lo ha ideato, curato e coordinato passo dopo passo, ha seguito le tante riunioni necessarie per far nascere e vivere il progetto – appoggiato e sostenuto dal Dirigente Scolastico dell’istituto, il professor Vincenzo Colucci. Un progetto, quello della scuola di quartiere, del tutto nuovo che proprio al Federico Caffè è stato presentato per la prima volta. ‘I ragazzi non amano l’astrazione, si appassionano agli aspetti reali, all’azione che realmente può cambiare lo stato delle cose’, ripete la Ventrella al termine di un’accurata presentazione che ha visto proprio i ragazzi illustrare il lavoro. A parlare infatti sono loro, o meglio i portavoce delle quarte e quinte classi dell’istituto – nei diversi indirizzi- coinvolte nella realizzazione del progetto:due dell’informatico, uno del turistico, uno dell’economico e uno dello scientifico.
E’ la scuola che si apre al quartiere non solo perchè vi insiste, ma perchè vuole viverlo nei diversi aspetti e soprattutto mettendo in pratica un diverso e nuovo concetto di approfondimento.
Il progetto, che si presenta innovativo ( riprendiamo le parole dell’ideatrice) poiché nella formazione dei ragazzi non è stato mai introdotto il tema della partecipazione attiva allo sviluppo sociale del territorio, si propone: di attuare nelle scuole di secondo grado corsi in presenza e da remoto sulla storia del volontariato e sulle diverse forme in cui esso si esplica: sociale, sanitario, ambientale, e della comunicazione: di istituire uno sportello di auto-mutuo-aiuto tra cittadini del quartiere (tutti possono offrire le proprie competenze e capacità per superare le difficoltà quotidiane di persone sole o isolate per vari motivi, anche sotto forma di scambio) gestito dai ragazzi in collegamento con il Municipio XII e le associazioni del territorio. La formazione sull’uso sicuro dei social, che permetterà di creare consapevolezza ed una comunicazione capillare e corretta ed efficace nell’informazione delle diverse attività del volontariato del municipio XII. La creazione di una web radio (che i ragazzi hanno gia battezzato con il nome di Coffee Talk ) per istituire una rete di ascolto ed indirizzo tra le realtà di volontariato, i ragazzi e le persone con fragilità sociale: la messa a punto di un modello di intervento tale da poter essere trasferito e utilizzato in altri contesti territoriali. Infine, e non meno importante, il MoVI Lazio provvederà a consegnare a ciascun ragazzo il Passaporto del Volontariato – documento previsto dalla normativa europea nel 2011 – utile sia per i crediti formativi che per le competenze acquisite, nonché curriculari.
Alla presentazione. conclusa simpaticamente da uno sudente che invita ad approfittare del piccolo buffet allestito in un angolo dell’aula magna dell’istituto, assistono oltre agli studenti , anche gli interlocutori a loro volta coinvolti in veste di tutors nell’elaborazione del progetto: i responsabili delle quattro associazioni che hanno partecipato alle riunioni preparatorie e ‘di formazione’: c’è Maurizio Marrale, del Comitato di quartiere Monteverde Quattroventi, ci sono Giorgio Russomanno e Giuliana Zagra di Monteverde Attiva, c’è il presidente dell’ ANCoS Edoardo Schina e un rappresentante del Centro di Servizio per il volontariato.
Da via Fabiola sono arrivati i responsabili politici dei dipartimenti interessati: Maria Stella Squillace, assessora a scuola e politiche del patrimonio ( ‘coinvolgere i ragazzi vuol dire porre le basi per realizzare un futuro migliore’), Fabio Bomarsi, assessore a politiche sociali e rapporti con l’associazionismo, che annuncia la prossima trasformazione dei centri per anziani in Associaciazioni per la promozione sociale ( ‘ il Municipio è attento e disponibile e farà da trait d’union tra diverse realtà), c’è Maria Basile, responsabile del Segretariato Servizio sociale del Municipio, particolarmente attenta alle problematiche del Terzo Settore.
C’è voluto un anno di lavoro per individuare il metodo giusto, riempire di contenuti e far partire un progetto così articolato e complesso come questo della scuola di quartiere. E al di là delle frasi di circostanza, è sincero l’augurio di tutti i presenti ( e di tutti i cittadini, si dovrebbe dire) che l’esempio sia seguito e il progetto sia adottato da tutti i Municipi, come ha fatto il XII. In fondo, direbbe u* pessimista, non capita spesso che l’Amministrazione ,locale e/o centrale, promuova buone iniziative. Quando succede, ben venga.