di Eleonora Pernaselci, Claudia Di Cesare, studentesse della IIF del liceo classico Luciano Manara
“Per la vita”: questo è il messaggio che si cela dietro alla Notte Bianca, l’evento da sempre tanto atteso dagli studenti dei Licei Classici; quest’anno in particolare, dopo le innumerevoli difficoltà e le privazioni a cui noi tutti abbiamo dovuto sottostare in seguito alla pandemia. Nel caso vi stiate chiedendo in cosa consista tale avvenimento annuale, vi possiamo dire che si tratta di una serata in cui gli alunni di ogni Liceo Classico d’Italia, con la collaborazione dei professori, organizzano vari “corsi” aperti al pubblico, partendo da argomenti o tematiche affrontate nel corso dell’anno scolastico.
Dopo due lunghi anni è stato emozionante poter respirare aria di casa, famiglia e unione: valori che il Manara ha sempre trasmesso e posseduto tra le sue mura. La Notte Bianca è stato di fatto il momento scolastico più vicino al termine “normalità”: poter ripercorrere il nostro istituto muovendoci liberamente tra i corridoi; il vedere volti nuovi, le diverse attività svolte nelle classi; il cortile finalmente aperto a tutti senza le turnazioni previste dalle normative anti-covid. Tutti questi elementi hanno sicuramente contribuito al ritorno ad un clima di festa e spensieratezza, qualità purtroppo perse in questi duri anni di aspra repressione sociale e collettiva. Noi vi stiamo parlando da studentesse del quarto anno, che quindi hanno già avuto l’occasione di poter sperimentare questo tipo di serata nella propria scuola, ma di certo ci sono alunni più piccoli, come i ragazzi del ginnasio, che per la prima volta hanno potuto assaporare l’anima e l’essenza vera e propria del nostro liceo.
Sebbene la “serata manariota” sia stata un normale pomeriggio, a differenza di quanto stabilito dal regolare svolgimento di tutte le Notti Bianche a livello nazionale, le ore passate nel nostro plesso scolastico sono letteralmente “volate”. Ciò non sarebbe stato possibile senza la cooperazione tra insegnati e studenti, tutti dediti alla realizzazione di un unico scopo comune: rendere la serata gradevole a tutti gli ospiti.
Elemento sicuramente da non trascurare è la gran quantità di attività svolte per tutta la durata dell’evento: dalla mostra fotografica “Insegnateci la bellezza” a cura della professoressa Miriam Merlonghi, all’avvincente Debate organizzato dalla docente Michela Gallozzi; dalla “Medea: una tragedia al femminile”, progetto supervisionato dalla professoressa Deborah Limentani, fino all’insieme di esperimenti chimici realizzati da due classi di quarto ginnasio con il supporto del professor Raffaele Lombardi, che oltre ad essere un brillante insegnante di scienze, è anche docente del corso Cambridge, nell’ambito del quale svolge alcune lezioni di chimica in lingua inglese.
L’aspetto più piacevole della Notte Bianca è senza dubbio la grande libertà nello scegliere come trascorrere il proprio tempo: se spaziare autonomamente nelle varie classi, oppure soltanto interagire con le altre persone, senza necessariamente prendere parte alle varie attività proposte.
Ci auguriamo infine che quest’iniziativa sia duratura nel tempo, in quanto costituisce un momento di ritrovo per tutti gli studenti, anche per coloro che non frequentano più il liceo, parte indelebile della vita di ognuno di noi. Non è infatti entusiasmante poter tornare alle proprie origini anche solo per un giorno?
A cura di Eleonora Pernaselci, Claudia Di Cesare,