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‘Non sudditi ma cittadini’. Le associazioni: serve un regolamento per la cura condivisa dei beni comuni

ASSOCIAZIONISMO: VERO “BENE COMUNE” DI ROMA

La presidente di MoVi Lazio Anna Ventrella

di Anna Ventrella, presidente MoVi Lazio

E’ partita dal Campidoglio la protesta cui, come MoVI Lazio, abbiamo partecipato alla manifestazione contro la bocciatura della delibera di iniziativa popolare, lo scorso 25 gennaio, da parte dell’Aula Giulio Cesare.

Con la scritta colorata “Non sudditi, ma cittadini”, e sotto forma di girotondo, è così che le decine e decine di associazioni hanno deciso di darsi appuntamento sotto la statua di Marc’Aurelio, al Campidoglio, per ribadire l’importanza, ormai improcrastinabile, di un regolamento per la cura condivisa dei beni comuni a Roma.
Forte il richiamo alla Costituzione cui si è appellata Anna Ventrella che ha sottolineato di come questa Amministrazione non abbia mantenuto le promesse elettorali di trasparenza e accompagnamento alla vita pubblica del Comune con i cittadini romani, ma di come non siano stati rispettati i diritti sanciti dalla legge numero 1, la nostra Costituzione, appunto, di partecipazione attiva in cui “ Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.”

La consigliera regionale, Marta Leonori e Katiuscia Eroe, portavoce della Coalizione dei beni comuni

“Noi non ci fermiamo. Roma ha bisogno di un regolamento per la gestione condivisa dei beni comuni”. Questo l’unanime pensiero della ormai “mitica” coalizione per i beni comuni”.

Tanti gli interventi che si sono succeduti, dopo l’introduzione della portavoce, Katiuscia Eroe, dagli Orti di Roma, all’ex-Lavanderia del S. Maria della Pietà, ai Comitati di quartiere, al Coordinamento per il Forlanini, ai politici che hanno sempre sostenuto ed accompagnato l’idea di un regolamento per la cura condivisa dei beni comuni sin dal 2015, fino all’intervento della relatrice della legge regionale sui beni comuni, Marta Leonori “Noi ci siamo e, per quel che riguarda i beni comuni della Regione, siamo pronti a stabilire dei patti di collaborazione con la cittadinanza attiva”. “La discussione di oggi non si ferma, sta nella storia della città del futuro: questa è una battaglia su cui non fare sconti a nessuno, dobbiamo diventare un’alleanza più forte di quello che abbiamo costruito, questa la nuova responsabilità che ci siamo presi nei confronti della città” ha concluso Amedeo Ciaccheri, Presidente del Municipio VIII.

I manifestanti sotto la statua di Marc’Aurelio

Ma occorre abbattere le barriere culturali di un’Amministrazione comunale sorda ai richiami dei propri cittadini ed alle sempre più grandi lacune istituzionali nei vari ambiti, da quello sociale, a quello sanitario, come dimostra l’attuale stato di pandemia dove, purtroppo, grande assente proprio un’Amministrazione che, al contrario si è “servita” dell’azione del volontariato per raggiungere le criticità dalle più semplici alle più complesse, ma di grande spessore umano, della tutela della salute, con veri e propri presidi nei gazebo per tamponi, alla raccolta alimentare, alla distribuzione di pasti, di coperte e vestiti invernali per le nuove povertà emergenti, oltre che per i senza fissa dimora ancor più abbandonati a sé stessi.

In qualità di Rete regionale, il Mo.V.I. non ha mai smesso di creare l’aggregazione, la promozione ed il sostegno dei gruppi aderenti e delle Reti territoriali, favorendone una equilibrata presenza e distribuzione sul territorio, proseguendo nella denuncia delle situazioni più critiche, la sensibilizzazione ed educazione ai valori costituzionali verso gli abitanti di qualunque età, la sperimentazione di risposte creative, l’interlocuzione libera e responsabile con gli attori privati e istituzionali del territorio. Tante le reti spontanee nate durante la pandemia, una vera forza della natura e della solidarietà che non va dispersa, ma che al contrario sarà la vera forza per portare a termine anche il percorso intrapreso per la tutela e la cura dei beni comuni, a cominciare dalla salute.

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