Raffaella Leone
Una ‘platea ribollente’, quella che ha affollato l’incontro promosso da Marzia Ventimiglia, segretaria del circolo Pd di Donna Olimpia, tra i responsabili del Forum per l’ambiente del pd romano Sarah Testerini e Agostino Biondo e i cittadini di Monteverde . Mai definizione fu più calzante: più di due ore di confronto sempre civile ma a tratti molto acceso non sono bastate a ridurre la distanza che da mesi separa le scelte dell’amministrazione- capitolina e anche municipale – da quello che i monteverdini e non solo sentono come un bisogno pressante: basta con gli abbattimenti scriteriati, il mutamento climatico ormai conclamato impone una attenzione e una cura diversa del verde, verticale o orizzontale che sia.
‘Mi sento avvilito, oggi sono costretto a combattere per salvare ogni singolo albero, ma eravamo la città dei grandi parchi urbani, delle alberate maestose, eravamo la capitale più verde d’Europa’, ricorda Oreste Rutigliano -autore della calzante definizione citata in apertura- presidente di Italia Nostra Roma, veterano di tante battaglie che scrive di ‘follia distruttiva’ nel comunicato del 4 ottobre scorso in cui dà conto della richiesta di ‘grazia’ inoltrata alla Sovrintendenza speciale per i pini residui condannati da un progetto giubilare. E’ oggettivamente impressionante l’elenco dei luoghi della città ‘dove la mano dell’uomo ha colpito duro’, Rutigliano non mostra indulgenze per l’assessora capitolina all’ambiente Sabrina Alfonsi, donna forte della Giunta Gualtieri e mette sotto accusa il silenzio, la mancanza di informazione e di controlli che stanno favorendo lo scempio in atto.
Un Regolamento del verde sconfessato dallo stesso Gualtieri e del resto mai rispettato, capitozzature quando e dove non si dovrebbe, abbattimenti sulla base della semplice Vta (perizia visiva) e senza prove strumentali : l’agguerrito comitato Tam- nato in origine proprio per difendere i grandi alberi di Monteverde a cominciare da via Ozanam è presente all’incontro con molt* associat*- tra cui la ‘pasionaria’ Maria Elena Carosella e la ‘mente giuridica’ Francesca Curatola. Insiste sulla totale mancanza di comunicazione e di controlli, aggiunge argomenti- indispensabile la programmazione degli interventi sul verde, indispensabile un censimento del verde pubblico, , necessario correggere il bando per ‘adozione del verde cittadino, attivo in tutti i municipi, che nel nostro municipio è formulato in maniera tale da essere inapplicabile; e dà la parola, collegato da Varese, al prof. Daniele Zanzi, agronomo di fama internazionale e autore di un video su Via Ozanam che ha girato l’Italia. Zanzi si augura che le annunciate prove strumentali (già un passo avanti rispetto alle inattendibili prove visive) siano fatte con i dovuti criteri perchè si tratta di operazioni complesse che possono determinare effetti fuorvianti.
Un altro pericolo incombe sugli alberi di Via Ozanam: l’annunciato rifacimento dei marciapiedi, anche questo un progetto giubilare come la stazione Termini. Che i marciapiedi di via Ozanam vadano rifatti, non c’è dubbio. Ma si potrebbe intervenire consultando chi ha le conoscenze tecniche per non recidere le radici, salvando gli alberi da morte sicura. Per ora, la speranza è affidata a una ‘voce dal sen fuggita’ del presidente della Giunta Tomassetti, che si sarebbe raccomandato di ‘tener conto’ del verde già esistente.
Qualcosa di propositivo emerge dall’intervento di Franco Paolinelli, membro della SAP, (associazione privata formata da una rete di professionisti ed operatori del mondo del verde, si legge nel logo) che propone una specie di cartella clinica per ciascun albero, da aggiornare periodicamente. Ma non hanno vita facile, di fronte alla platea ‘ribollente’, le due assessore all’ambiente dei municipi 7 e 14,Estella Marino e Stefania Portaro competenti e appassionate nel difendere quello che si è già fatto nei rispettivi municipi e i risultati- non tutti di poco conto- già ottenuti.
Finisce con i due responsabili del partito che si appuntano diligentemente le mail dei presenti e chiedono proposte e suggerimenti. Il mantra è compartecipazione. Quella che finora è mancata, insieme ad una corretta informazione.