Raffaella Leone
Quando l’Ama funziona, come in questa raccolta di ingombranti e rifiuti di vario genere all’Eudes, i materassi non finiscono sul marciapiede sottocasa a impregnarsi di sporcizia e ingombrare il passaggio. Finiscono in uno dei cassoni che stazionano sul piazzale, in una rovente giornata di metà luglio che trasforma l’ampio spazio per il parcheggio in una fornace all’aperto . Cassoni distinti, plastica e indifferenziata, legno, metallo.
Per carta e cartoni c’è un Apetto, per cavi, lampadine e materiale elettrico una scatola all’ombra della postazione della municipalizzata, dove i responsabili aziendali sorvegliano che tutto sia in regola e si attengono religiosamente al ‘no comment’ anche sulle domande più neutre. A occhio, il più ‘ricco’ è il cassone dell’indifferenziata, in tarda mattinata arriverà persino una lavatrice che un coscienzioso monteverdino trasporta su un carrello fino all’apposito cassone e fino all’intervento degli operatori Ama, gli unici apparentemente non stremati dal caldo, forse perchè continuamente in movimento.
Non c’é la coda di macchine vista in precedenti occasioni, concordano gli operatori, ma il via vai é continuo. Quasi tutti vengono da Pisana e Bravetta, molti mi dicono di utilizzare l’isola ecologica di Corviale- in effetti non molto distante da qui- tutti indistintamente benedicono questa raccolta straordinaria e chiedono all’Ama di ripeterla più spesso.
Si associa e ripete ‘speriamo che la facciano più spesso’ la rappresentante del comitato di quartiere che però realisticamente aggiunge: sappiamo in che condizioni è l’Ama…
Forse l’azienda preposta alla raccolta di rifiuti si sta rivitalizzando, nonostante gli incendi a ripetizione di questi giorni ( davvero tutti dovuti solo al gran caldo ? Mah) Qualcosa è cambiato, assicura Luigi, che abita a via Gonzaga. ‘ Nella strada non c’é più spazzatura depositata intorno ai cassonetti e una volta alla settimana sanificano tutta la zona’.
‘La verità é che a Gualtieri hanno dato quei poteri speciali che la Raggi ha chiesto inutilmente sin dall’inizio, scontrandosi con Zingaretti’, commentano a una voce Giuseppe e Antonietta, irriducibili grillini ramo Conte (‘mai con Di Maio, la crisi il governo se l’è cercata ignorando le nostre richieste’) e entrambi assolutamente convinti che con più tempo e più poteri la sindaca avrebbe sistemato la pluridecennale piaga di una raccolta rifiuti a dir poco deficitaria.
Donato potrebbe essere un caso a parte. Lui vive ai confini del municipio, dove la Pisana diventa campagna, ed é furioso per quello che vede: ‘vengono da fuori a depositare la spazzatura, hanno trasformato la nostra campagna in una discarica abusiva’.
I monteverdini che hanno sfidato l’afa per arrivare qui sembrano consapevoli che l’incendio al Tmb di Malagrotta ha causato una situazione di emergenza, non si sentono le lamentele e le accuse che ci si poteva aspettare. Ma, aldilà del consenso unanime per le iniziative di raccolta straordinaria, non circola molta fiducia sulla possibilità di risolvere, diciamo nell’era contemporanea, l’annoso problema della raccolta e smaltimento rifiuti della Capitale. Circola invece molta speranza, ma quella, si sa, è l’ultima a morire.